Il
più recente viaggio di lavoro nella
Germani Federale, meta il Baden
Wuerttemberg, la regione
caratterizzata dalla maestosa Foresta
Nera (o Selva Nera, in lingua tedesca
Schwartzwald), ci ha suggerito un
parallelo in materia di ristorazione e
cucine nazionali e regionali basato su
alcuni flashback, che qui rievochiamo.
Dopo le prime cocenti delusioni e
sorprese dolorose (per lo stomaco e la
borsa) d’inizio carriera, con alcuni
colleghi arrivammo alla seguente
conclusione, oggi ormai sottoscritta
dalla maggioranza dei viaggiatori: per
mangiare bene itinerando senza esiti
letali per il portafoglio e lo stomaco,
é meglio lasciare perdere le capitali e
le grandi metropoli, svicolare dalle
autostrade e buttarsi in provincia e nel
contado. Oppure, se proprio si è
costretti ad inurbarsi per motivi di
lavoro, conviene esplorare le grandi
città a piedi, alla scoperta di
ristoranti e trattorie meno pretenziose
ma ugualmente affidabili e genuine. Il
più delle volte, avendo tempo, fiuto,
costanza e fortuna, come diceva Antonio
Di Pietro, ”ci si azzecca”. |
Piccolo è bello e buono
Qualche esperienza internazionale
retrospettiva? Come inviati all’estero
era d’obbligo, per riferirne alle nostre
testate (e sinceramente per piacer
nostro), assaggiare una volta almeno le
specialità del ristorante “Los Caracoles“
o de “Casa Costa” a Barcellona. Ma il
giorno successivo si esploravano
stradette e vicoletti per scovarvi
ottime trattorie tipiche o familiari, e
mescolarsi tra la gente del luogo, in
atmosfera familiare. Piccolo spesso é
bello e buono. Così di seguito a Madrid:
prima una ricognizione professionale al
“Botin”, adiacente Plaza Mayor, per
gustare un piatto di costosissime,
deliziose “angulas a la vizcaina” (in
italiano: le ceche cotte alla
Biscaglina: olio bollente, sale e
peperoncino rosso). Al successivo
pranzo, però, eravamo in una viuzza,
soltanto 200 metri sotto il famoso
piazzale, a gustare ottima cucina
regionale allega (della Galizia) e a
buon prezzo.
Altrettanto dicasi per Vienna: puntata
di lavoro al “Drei Husaren” (I tre
Ussari); poi via, in una umile ma
accogliente Weinstube. Così per Parigi
gastronomica, tradita con la cittadina
di Cognac (splendida cucina del
territorio) o la vicina La Rochelle
(tutto il mare in tavola).
Qualche lettore obietterà: ma in Italia?
Nella Penisola la strategia funziona,
eccome, forse anche meglio. Nel nostro
carnet sono custoditi gli indirizzi di
esercizi ottimi e a buon mercato,
perfino nelle capitali del turismo, come
Venezia, Firenze, Napoli e Roma.
Il lungo prologo vuole dichiaratamente
porre l’enfasi su una regione della
Germania Federale dove, anche più che
altrove, si può mangiare e bere bene sia
nei centri maggiori sia nelle campagne.
E’ il Baden Wuerttenberg, un
grande Land che al turista riserva molto
di più, una sorpresa dopo l’altra, e ben
oltre il settore della eno-gastronomia. |
Buone
carte in tavola
Oltre all’imponente Foresta Nera
(Schwarzwald), un immenso contenitore di
bellezze naturali e oasi naturalistiche,
e all’ottima cucina regionale,
accompagnata da eccellenti vini, la
regione ha altre valide carte da giocare
sul tavolo del turismo.
Eccone qualcuna: un buon clima,
nonostante la sua latitudine a nord
delle Alpi; un paesaggio lindo ed
ecologicamente ben difeso; una qualità
di vita civile superiore e pulizia
dovunque. Inoltre, un’ospitalità
alberghiera di prim’ordine, sia nelle
vecchie sia nuove strutture ricettive,
equamente distribuite nei grandi centri
abitati o immersi nella sterminata
Foresta o Selva Nera, il verde polmone
della Germania.
Il Baden Wuerttenberg è un’enorme
contenitore di città e luoghi la cui
visita è nemica della monotonia, in
quanto ogni centro o località visitata
possiede proprie peculiari
caratteristiche. Spiccano nel territorio
di questo Land il Lago di Costanza e la
già nominata Foresta Nera, attraversata
per buoni tratti dal fiume Mur,
affluente del Reno. La diversificazione
e amplificazione dei motivi di richiamo
figura soprattutto nelle sue città. Ad
esempio, Freiburg (Friburgo) è sinonimo
di montagna, escursioni e scalate,
Freudenstadt è l’amica dei bimbi e dei
ciclisti per diletto; Baiersbronn é a
misura degli sportivi impegnati ma anche
dei fanciulli e degli adulti. Karlsruhe
(alla lettera, il Riposo
dell’Imperatore, detta anche
città-ventaglio) è famosa soprattutto
come centro internazionale di cultura.
Baden-Baden (denominata l’elegante
Signora del Land) ha una fama mondiale
di grande centro termale che risale a
2000 anni fa, quando fu presidio delle
legioni romane. Infine Stoccarda,
anch’essa città di cultura, capitale
industriale del Land, devota al dio
Bacco cui dedica nel suo splendido
centro storico festeggiamenti che
richiamano in città folle bibliche per
diversi giorni.
Una Baccheide in Germania? Non c’è da
stupirsene: tutta la regione è zona a
intensiva produzione d’uva e a moderna
tecnica enoica. Situazione poco nota
agli Italiani, che generalmente
identificano il popolo tedesco solo come
gran produttore e bevitore di birra.
Il nostro taccuino di viaggio porrà
principalmente l’accento su quattro
grandi centri: Freudenstadt ,
Baiersbronn, Baden Baden e
Stuttgard (l’antica capitale della
Svevia e oggi del Land federale Baden
Wuerttenberg). Questa prima cronaca sarà
focalizzata su Freudenstadt, la Foresta
Nera ed i suoi alberghi; in altra
occasione dedicheremo spazio a
Baiersbronn, Baden Baden e Stoccarda.
La Città della Gioia
Fine del prologo: andiamo a incominciar.
Freudenstadt è la conferma del
detto latino nomen est omen.
Letteralmente tradotto in italiano
significa “Città della gioia”, o
allegria, letizia, giubilo, piacere,
tutto quanto di positivo si può
augurare. Anche soltanto una breve
visita alla città tedesca, sin dal primo
impatto, dà immediata conferma che la
città promette quello che è insito nel
suo toponimo. E’ realmente una piccola
metropoli distensiva, a misura d’uomo e
soprattutto dei bimbi e dei ragazzini.
Per essi, nella immensa Marktplatz
(Piazza del Mercato), una decina d’anni
fa è stato creato il “gioco degli
zampilli”, una singolare fontana, forse
unica al mondo, in cui i piccoli fanno
lo slalom tra gli spruzzi e sguazzano
nell’acqua tra la gioia dei genitori e
il divertimento dei passanti.
In che consiste? In un rettangolo grande
come un campo di calcio, un impianto
idrico creato per celebrare il 400°
della fondazione di Freudenstadt.
Realizzata nel 1992, la fontana
“Memminger Brunnen” é uno specchio
d’acqua punteggiato da decine di
fontanelle che spruzzano sotto pressione
acqua dal suolo fino a varie altezze. Di
giorno gli spruzzi sono regolati a un
paio di metri, per la gioia e i giochi
dei bambini, che in slip o costume da
bagno ci guazzano tra strilli e risate
cristalline. Ma le pompe a pressione,
spinte al massimo, possono spruzzare
l’acqua in abbondanza, anche fino ad una
ventina di metri. Questo show avviene la
sera di Natale, quando gli spruzzi,
divenuti colonne d’acqua, sono
illuminate a giorno in una fantasmagorìa
di luci che strappa l’applauso agli
adulti.
Il primato della Markt Platz
Come può la singolare fontana occupare
uno spazio”calcistico”nel centro
cittadino? Kein Probleme!, no problem!,
perché Freudenstadt vanta un altro
primato: la sua Marktplatz è la piazza
d’origine mercantile più grande di tutta
la Germania federale. E’ un quadrato
quasi perfetto, che misura 2l9 metri per
216 (ovvero 47.304 metri quadri). La
Marktplatz è cinta da un quadrato di
splendidi palazzi e altri edifici di
quattro piani: in basso una ininterrotta
teoria di porticati ad arco tondo e in
cima abbaini, tutti eguali. Con la
fontana a spruzzi, i grandi alberi dei
giardini e dei parchi, anch’essi
all’interno nel grande quadrilatero,
offrono una visione d’insieme veramente
spettacolare. Dall’alta torre del
Palazzo del Comune si può abbracciare,
in un solo colpo d’occhio, la vista
dell’intera città e dintorni e, il
martedì e venerdì, osservare il
brulicante spettacolo della popolazione
tra le bancarelle del mercato.
Per riposarsi, c’è a portata di mano la
Unterer Maktplatz che, con i suoi parchi
e panchine, è l’ideale per rilassarsi
prima di proseguire l’esplorazione delle
altre mete cittadine.
Un paio di suggerimenti aggiuntivi. Vale
la pena, subito dopo, di recarsi in
Promenade Platz per visitare il moderno
Centro Comgressi e la Casa di Cura, in
realtà una sede per mostre d’arte e
manifestazioni varie, anch’essa, grazie
ai suoi giardini, un luogo di relax
molto frequentato. Dopo una visita alla
vicina cattedrale gotica, si consiglia,
soprattutto a chi subisce il fascino
discreto del vetro d’arte, una puntata
alla Glasblaserei di
Lauterbadstrasse 5. Il visitatore può
assistere alla nascita di un oggetto in
vetro soffiato: Il mastro vetraio al
forno con la palla di vetro
incandescente, la soffiatura, poi la
forgiatura, l‘aggiunta ad un vaso degli
elementi di colore e altri motivi
ornamentali, infine il completamento
dell’oggetto. Ingresso libero nel
laboratorio, nessun obbligo d’acquisto,
anche se nelle varie teche gli oggetti
d’arte finiti sono una forte tentazione.
Cucina e vini superiori
Freudenstadt è molto nota anche per la
sua arte pasticciera, soprattutto per la
Torta della Foresta Nera (al cioccolato
con i mirtilli ed i lamponi di bosco).
Il turista può confezionarsene una da
portare a casa come ricordo,
preparandola sotto gli occhi attenti del
mastro pasticciere del “Cafè Pause”(Marktplatz
65) . Il locale confeziona anche ottimi
caffè e caffelatte all’italiana.
Pregevolissima anche la pasticceria
minuta.
Il livello alberghiero cittadino e
quello delle strutture nel cuore della
adiacente Foresta Nera sono di livello
superiore; la cucina ottima, i vini da
concorso. Un esempio fra tanti è il 4
stelle “Waldblickhotel Kniebis (Eichelbackstrasse
47 - Freudenstadt-Kniebis). Albergo,
ristorante e cantina sono in un
magnifico complesso edilizio in puro
stile chalet, circondato dagli altissimi
alberi della foresta. Cena superba, vini
da concorso (Weisser Burgunder &
Chardonnay, Meersburger Haltnau
Spatburgunde, Klingelberger Riesling,
Grauer Burgunder e via di seguito)
Menu super: Zuppa di faraona con fegato
d’oca, Trota Foresta Nera e verdure,
Crepinette con filetto di vitello con
ratatouille di funghi in sugo tartufato,
Mousse di ciliegie e joghurt di frutta.
Questo il top, ma anche negli alberghi,
locande o pensioni di diverso livello,
la qualità, tipicità, genuinità e bontà
dei cibi e dei vini locali sono, per
dirla con Kant, un imperativo categorico
degli albergatori del Baden Wuettenberg. |