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A Cefalù un weekend d’autore
Testo di Laura Farinella *
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Cefalù,
rinomata cittadina balneare in provincia
di Palermo, nota per gli splendidi
monumenti, la limpidezza del mare ed i
litorali, merita una visita in tutte le
stagioni, anche in inverno quando,
lontano dalle folle dei turisti
dell’alta stagione, si riesce a cogliere
l’essenza più profonda della bellezza e
della tipicità che caratterizzano questa
cittadina dell’estremo sud d’Italia.
Cefalù è un unicum nel suo genere.
Venendo da Palermo, il panorama che si
gode entrando nel paese è mozzafiato: la
cittadina si affaccia sul mare ed è
adagiata, con il Duomo in primo piano,
ai piedi della Rocca, promontorio da cui
gli antichi greci fecero derivare, nel
IV sec. a.C., il nome della località:
“Kephaloidion” (capo).
Il centro storico è lo scrigno che
racchiude le ricchezze di cui la
cittadina si gloria ed ha un impianto
medievale con strette stradine a
ciottoli che si diramano dal corso
principale, corso Ruggero.
Percorrendolo, si incontrano la chiesa
di S. Maria della Catena (1780), sorta
sui resti delle mura di una delle
antiche porte a difesa della città; l’Osterio
Magno (XII sec.), antico edificio
signorile normanno; la Chiesa del
Purgatorio (1668), con un ricco portale
barocco ed una scala a doppia rampa.
Il monumento simbolo di Cefalù è senza
dubbio il Duomo, in posizione elevata
rispetto alla piazza e dotato di una
lunga scalinata e di un ampio sagrato.
Costruito nel 1131 per volere di Ruggero
II, primo re del Regno di Sicilia, si
narra sia stato edificato in adempimento
di un voto al Salvatore per lo scampato
pericolo in seguito ad un naufragio in
mare; all’interno si può ammirare il
celebre mosaico del Cristo Pantocratore
(1148), che riprende i mosaici absidali
della Cappella Palatina di Palermo e del
Duomo di Monreale.
Durante un soggiorno a Cefalù è
d’obbligo una visita al Museo
Mandralisca, nella via omonima; vi sono
custodite collezioni raccolte nel XIX
secolo, comprendenti quadri (famosissimo
il piccolo “Ritratto di ignoto” di
Antonello da Messina, del 1468), reperti
archeologici, una raccolta numismatica,
una malacologica ed una biblioteca.
I resti delle antiche mura megalitiche
(V sec. a.C.), il molo, la Porta Pescara
ad arco gotico ed il lavatoio medievale,
con elegante scalinata in pietra lavica,
completano l’offerta artistica e
monumentale; ma in realtà ogni stradina
nasconde scorci pittoreschi impossibili
da descrivere e ovunque tutto parla di
storia. |
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Shopping
e tempo libero.
L’atmosfera che si respira a Cefalù è
suggestiva: l’antico dei palazzi e delle
chiese convive in perfetta armonia con
lo stile dei negozi che, richiamando le
piccole botteghe medievali, sono spesso
caratterizzati dalla “pietra viva”
dominante in pareti ed architravi e dal
legno delle insegne e degli infissi.
Ambienti rustici e classici si
susseguono mostrando prodotti tipici
della tradizione eno-gastronomica
siciliana con possibilità di
degustazioni (da citare Le petit
tonneau, via Mandralisca 66),
artigianato in ceramica (A lumera, c.so
Ruggero 180), oggettistica e manufatti
ricamati a mano (La formichina, via XXV
Novembre 46), gioielli in argento e
pietre dure, mobili e stoffe
dall’oriente (Brass, c.so Ruggero 106),
lavorazione di oggetti in pelle (Sergio
e Giada, c.so Ruggero 35). Ma le
scoperte e le piacevoli sorprese
continuano proseguendo nella visita
della città.
Durante lo shopping è consigliabile una
sosta al Bar Duomo, nell’omonima piazza:
gustare un caffè o un dolce, seduti ad
un tavolino nello scenario della piazza,
costituisce un piacevole ristoro. La
Pasticceria Pietro Serio (via G. Giglio
29) è un altro “tempio” del gusto, la
cui fama è giunta anche all’estero:
cassate, cannoli, frutta martorana e
dolci con pasta di mandorle sono le
specialità più note.
Per la cena si suggerisce uno dei tanti
ristorantini o pub sparsi per il corso,
in cui la cucina è caratterizzata da
prodotti tipici e genuini: piatti a base
di pesce, verdure, legumi, carni o
formaggi locali, dolci e vini della
tradizione regionale delizieranno il
palato. Si distinguono il ristorante Al
Porticciolo, via C.O. di Bordonaro 66,
ed il pub-brasserie Darling, via XXV
Novembre 17).
A conclusione della visita non può
mancare una escursione sulla rocca dove
si trovano ancora lunghi tratti della
cinta muraria del V sec. a.C., un
edificio megalitico di età protostorica,
le rovine di un castello del XIII sec.,
vari forni e cisterne del IX sec. a.C.
ed incisioni rupestri di età
preistorica. Inoltre, dai 270 metri di
altitudine si gode un panorama
spettacolare sull’intera cittadina e sul
golfo: davanti agli occhi si staglia lo
scenario incantevole dell’intero centro
storico, con il lungomare e gli
splendidi tramonti.
Merita di essere visitato anche il
Santuario di Gibilmanna (distante 14 km,
sulle Madonie), costruito nel XIV sec.
d.C. e meta di pellegrinaggi, con
l’annesso Museo etno-antropologico e la
biblioteca. |
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*Questo è
il primo articolo di un allievo del
corso di comunicazione e marketing
organizzato dal Centro del Turismo/ACTL |
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Informazioni Utili
Come arrivare: Cefalù è raggiungibile in
auto percorrendo la SS113 o l’autostrada
A20, che la collega a Palermo. La
cittadina è inoltre dotata di una rete
di trasporti pubblici e privati che la
collegano con i piccoli centri vicini e
gode di un buon collegamento ferroviario
che permette di raggiungere facilmente
l’Aeroporto di Palermo, distante meno di
2 ore.
Per ulteriori informazioni sulla
località, le strutture ricettive e la
ristorazione si rimanda al sito internet
dell’Azienda autonoma di soggiorno e
turismo di Cefalù, corso Ruggero 77,
Tel. 0921-421050, fax 0921-422386,
www.cefalu-tour.pa.it.
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