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Cile: dalle nevi andine alle magie di
Chiloé
testi e foto: Teresa Scacchi e
Gianfranco Podestà
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In un luminoso settembre del 1519, il
capitano portoghese Fernando Magellano,
alla testa di una piccola flotta formata
da cinque navi della Corona, lasciò il
porto di San Lucar in Spagna. Il suo
scopo era dimostrare definitivamente che
la Terra è rotonda e il continente
nuovo, le Indie Occidentali di Colombo,
solo una immensa ma superabile barriera
verso il grande mare che, barra a ovest,
l’avrebbe condotto per una nuova via ai
regni delle spezie. Nel risalire lo
stretto che porta il suo nome, fra
burrasche improvvise e venti impetuosi,
Magellano notò una grande quantità di
fuochi ardere sulla sponda meridionale,
senza anima viva a giustificarne la
presenza: era la Tierra del Fuego, la
“fine” del mondo. All’uscita del canale,
sulla sponda opposta, i giganteschi
indios Tehuelches accorrevano al
passaggio delle navi. Impressionato
dalle impronte dei loro sandali,
Magellano li chiamò “patagones”, da cui
il nome Patagonia, la vastissima regione
meridionale comune a Cile e Argentina.
Al temerario navigatore portoghese va
dunque attribuita la scoperta del Cile,
ma l’esplorazione e la conquista ebbero
inizio vent’anni più tardi, ad opera di
Pedro de Valdivia, il quale partì da
Cuzco in Perù e si spinse oltre il fiume
Mapocho, dopo aver fondato la città di
Santiago. Gli spagnoli impiegarono quasi
tre secoli per completare la conquista
di un territorio selvaggio, inospitale e
in gran parte montuoso, ghiacciato o
desertico, soggetto a terremoti e
intemperie, e difeso aspramente dai
nativi, in particolare i fieri Mapuches.
Raggiunta l’indipendenza nel 1821, il
Cile fu fra le prime nazioni del Sud
America a dotarsi di un sistema
parlamentare democratico e a conservarlo
senza interruzioni fino alle tragiche
vicende della dittatura militare di
Pinochet. Oggi è una nazione moderna,
che ha saputo riconquistare la sua
libertà e può offrire al viaggiatore un
ricco patrimonio di bellezze naturali e
peculiarità culturali, nonostante una
certa propensione allo sfruttamento
spinto delle risorse e una marcata
tendenza all’americanizzazione della
società ereditati dal periodo
dittatoriale. |
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Prima tappa:
la Capitale cilena
Il nostro viaggio inizia da Santiago,
una metropoli con cinque milioni di
abitanti, vivace, giovane e ricca di
iniziative, situata nel cuore della
regione centrale, a cento chilometri
dalla costa e molti meno dalla catena
delle Ande. Le guglie maestose
dell’Aconcagua (6959 m, la vetta più
alta d’America), ancora in territorio
argentino, del Marmolejo (6108 m), del
Tupungato (6570 m) sfilano sotto di noi
mentre iniziamo la discesa verso la
capitale cilena, un mosaico sterminato
solcato dall’esile serpente del fiume
Mapocho. Lungo le principali arterie
avanzano sbuffando e sferragliando
centinaia di autobus antidiluviani, per
lo più gialli e stipati di passeggeri.
Qualcuno dovrebbe istituire un premio
per i meccanici che riescono a farli
circolare e per gli autisti che li
costringono a manovre degne della
Formula uno.
Il cuore della città è la Plaza de Armas,
già centro al tempo della prima
ricostruzione dopo la distruzione ad
opera dei Mapuches, avvenuta intorno al
1542. Le strade adiacenti conservano il
tipico tracciato a scacchiera delle
città coloniali ispaniche. Un circuito
suggerito da tutte le guide inizia dalla
Catedral Metropolitana, in stile
neoclassico, posta sul lato nord-ovest
della Plaza de Armas, e dagli altri
edifici storici lì affacciati, tra cui
il municipio e il Palacio de la Real
Audiencia, sede del museo nazionale. Nei
dintorni, a macchia di leopardo,
palazzi, chiese e monumenti testimoniano
la storia di Santiago. La Moneda, il
palazzo presidenziale, situato tra plaza
de la Costituciòn e plaza de la Libertad,
vide l’ultima disperata resistenza di
Allende al golpe del 1973. Più oltre, di
lato alla grande Avenida Bernardo O’Higgins,
la chiesa di San Francisco, uno degli
edifici più antichi del Cile, e
l’adiacente Museo de Arte Colonial
rimandano alla prima epoca coloniale.
Mentre poco più a sud, fra le strette
vie del quartiere Paris-Londres, atelier
di artisti, caffè e ristoranti regalano
atmosfere europee degli anni Venti. |
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Sulle orme di Pablo Neruda
Per cogliere il fascino più autentico di
Santiago conviene seguire le orme di
Pablo Neruda, in un immaginario percorso
attraverso gli angoli tanto cari al
grande poeta. Si comincia così dalla
Chascona, la casa monumento dove abitò
per molti anni, battezzata con il
soprannome dell’amata moglie. Da qui si
può esplorare il quartiere di
Bellavista, un tempo ritrovo delle
avanguardie culturali della città, con
le sue casette color pastello, le
botteghe artigiane e numerosi ristoranti
etnici e sudamericani, alcuni davvero
sorprendenti, sia per l’arredo, sia per
la varietà e la creatività dei piatti.
Seguendo il corso del placido Mapocho, è
d’obbligo una visita al mercato central,
la cui struttura, interamente in ferro,
risale al 1872: frutta e verdura di ogni
latitudine, pesce freschissimo e la
possibilità di pranzare nei tanti
ristoranti ricavati al suo interno.
Tornando verso Plaza des Armas, il poeta
ci avrebbe di certo condotto allo
splendido Museo Chileno de Arte
Precolombiano: 4500 anni di storia delle
civiltà che si sono succedute prima
dell’arrivo dei Conquistadores, in
Messico, America Centrale, Perù.,
Bolivia, Colombia, Equador, Cile,
Argentina, raccontati attraverso oggetti
e opere provenienti da importanti
collezioni private.
Ma ora il grande Neruda ci stringe la
mano e ci indica la via che conduce
verso il sud.
Vista la dimensione, le differenze
climatiche e ambientali di una nazione
che vanta a nord il deserto più arido e
a sud il ghiacciaio continentale più
esteso del mondo, se si hanno a
disposizione solo due o tre settimane,
un viaggio in Cile comporta
necessariamente delle scelte.
Nord (Atacama) - Dal cuore del deserto
di Atacama, il villaggio coloniale di S.
Pedro, un itinerario che tocca antiche
vestigia delle civiltà preispaniche,
sculture di roccia modellate dal vento,
riserve a protezione di fenicotteri e
altri uccelli acquatici che popolano le
lagune dei salar, le immense saline
naturali e poi i geyser, a quattromila
metri nel grandioso scenario della
cordigliera andina.
Regione dei Laghi (tra Temuco e Puerto
Montt) - La terra dei combattivi Mapuches, che si sollevarono agli
Spagnoli e per due secoli resistettero
ad ogni tentativo di riconquista. Decine
di laghi pescosissimi, molti pressoché
disabitati, circondati da immense
foreste di conifere e araucaria,
imponenti vulcani dalle cime innevate,
villaggi dalla sorprendente architettura
alpina, segno dell’importante
colonizzazione tedesca.
Isla Grande de Chiloè - Una grande isola
alle porte della Patagonia Cilena e una
corona di isole minori. Un luogo a parte
dove il turismo si è appena affacciato e
dove ancora sono vive tradizioni legate
al folclore ed alle leggende,
magistralmente riprese da Francisco
Coloane, un figlio di Chiloè, il maestro
riconosciuto di Sepùlveda, passato dal
comando delle baleniere del sud del
mondo alla narrativa. Qui, pescatori
coraggiosi estraggono dai fondali
inquieti del Pacifico molluschi e
crostacei di rara prelibatezza, sfidando
le onde sotto lo sguardo indifferente di
pinguini e leoni marini. Una barca a
vela conduce ai fiordi della costa est e
alle isole selvagge del canale di Ancud. |
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Informazioni Utili
Formalità d’ingresso – Per i cittadini
italiani è sufficiente il passaporto in
corso di validità con scadenza non
inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo
in Cile.
Fuso orario – 5 ore in meno rispetto
all’Italia. La differenza sale a 6 ore
quando in Italia vige l’ora legale.
Clima – Le stagioni sono invertite
rispetto alle nostre. Da l’estensione
del Paese, la varietà di climi è molto
sensibile: la zona centrale è temperata,
quella a nord molto secca e arida; il
sud è freddo e temperato.
Acquisti – Le città principali i negozi
sono aperti da lunedì a venerdì dalle
ore 10 alle 20, il sabato dalle 10 alle
14. Nell’interno del Paese i negozi
chiudono tra le 13 e le 15.
Viaggi e prezzi – Con Kuoni/Gastaldi:
tour di 9 giorni/6 notti a partire da €
1.598; comprende: passaggi aerei
intercontinentali e in terni,
trasferimenti da e per gli aeroporti,
sistemazione in hotel con pernottamento
e prima colazione, visite ed escursioni
guidate.
Per informazioni: Prochile - Passaggio
degli Osii, 2 - Milano -Tel. 02 864093 -
www.sunsite.doc.uchile.cl/chile
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