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L’ultima spiaggia

Testo di Raffaella Piovan - Foto di Vittorio Scios

 

In certi punti sembra di essere sul set di Jurassic Park. El Salvador, il Paese più piccolo del Centroamerica, è un susseguirsi di coltivazioni e selve piene di vita, punteggiate dai coni grigi di ben 25 vulcani che spuntano dalla vegetazione dando al paesaggio un¹aria esotica e misteriosa. L¹ombelico di questa terra è la capitale, San Salvador, distesa a 680 metri di altitudine tra il verde delle alture circostanti, perché qui spira più forte l’aria di cambiamento, dopo un passato a dir poco turbolento. Si vede nelle larghe strade della città dove sono sorti nuovissimi e scintillanti shopping center multipiano, multinegozi, multiproposte, affollati di ragazzi e turisti, che si intersecano con le vie centrali, gremite da un’onda di umanità compatta e colorata. Si nota nella cordialità della gente, nei ristoranti, nei locali alla moda, come i caffè con libreria annessa, che iniziano timidamente a prendere piede. E nel fatto che il colón, la moneta nazionale, sia stata affiancata ufficialmente dal dollaro americano.
Cuore cittadino, affacciata sulla principale Plaza Barrios, è la Catedral Metropolitana, che ospita la tomba dell'arcivescovo Oscar Romero, uno dei personaggi che più hanno contribuito al benessere salvadoregno. Nei pressi si staglia lo sfarzoso Teatro Nacional, datato 1917, e si allunga l¹affollatissimo Mercado Central, dove si possono trovare tutti i prodotti per la vita quotidiana. Il mercato dell’artigianato, invece, è verso l¹esterno. Si tratta del Mercado Ex-Cuartel, un vero pullulare di amache policrome, oggetti in legno che rappresentano uomini e animali, divinità pagane e cristiane in terracotta, vasellame, stoffe dalle tonalità scintillanti tessute a mano. I prezzi sono ottimi, la qualità dell’artigianato alta e il divertimento assicurato. Per gli appassionati del genere, da visitare sono anche il Museo Nacional David J. Guzmán, dove si possono ammirare molti importanti reperti archeologici, e il Jardín Botánico La Laguna, creato su di un vecchio acquitrino posto sul fondo di un cratere vulcanico.
La prima impressione, quindi, è di una realtà in fermento, assolutamente aperta e curiosa nei confronti del mondo. Ma la vera risorsa del Salvador, posto tra il Guatemala a ovest, l'Honduras a nord e a est, e bagnato dall'Oceano Pacifico a sud, sta proprio nella sua conformazione territoriale.

 

Da novembre a maggio, il periodo migliore per visitare questo luogo, si spazia tra coltivazioni di canna da zucchero e piantagioni di caffè, passando dalle onde lunghe della costa pacifica alle altezze dei laghi e delle cime dei vulcani. A piedi per gli appassionati di trekking, a cavallo, in pullman o in automobile, il Salvador non è difficile da girare, dato che ha un’estensione di soli 21.040 chilometri quadrati. Le spiagge che si trovano nei pressi di La Herradura, per esempio, come quella di Costa del Sol, sono sterminate lingue di sabbia scura dove passeggiare a lungo in beata solitudine: e i cavalloni sono degni dei migliori surfisti. Sempre nella stessa zona, l’Estero de Jaltepeque, poi, è una sorta di laguna dove affittare una barca e pescare tra le mangrovie, o semplicemente fare una gita rilassante sul blu, tra aironi e uccelli acquatici.
Non tutti gli amanti dell’archeologia, poi, sanno che proprio qui è nata la cultura maya. Testimonianze dei primi insediamenti di questa grandiosa civiltà, che si è spinta verso nord con il passare dei secoli, fino a raggiungere il Messico, sono le piramidi sparse su tutto il territorio (da ricordare quelle del parco archeologico di Tazumal, di San Andrés e di Chalchuapa), e gli scavi di Joya de Cerén (protetti dall'Unesco), un sito agricolo del 600 d. C., ben conservato a causa di un’eruzione vulcanica che ne ha “congelato” l’aspetto fino a oggi. Da ricordare sono anche le teste di tipo olmeco a Santa Leticia.
Altra bellezza nazionale è il Parco Nazionale Cerro Verde (2.030 metri), che offre passeggiate botaniche a caccia di orchidee meravigliose, con panorami che si aprono improvvisamente sul Volcán Izalco, tuttora in attività, e il lago de Coatepeque, una conca blu zaffiro sul pendio orientale del Volcán de Santa Ana, il vulcano più alto del Salvador. Sempre per i naturalisti, da vedere è anche la foresta di Montecristo, intrigante nel sottobosco, oscurato da un tetto di foglie che si intrecciano a una trentina di metri dal suolo, dove si possono incontrare scimmie ragno, qualche raro puma, tucani, barbagianni striati e formichieri a due dita.
Assolutamente interessanti sono, inoltre, le piantagioni di caffè, visitabili, sulle pendici dei monti e dei vulcani: in quella di San José de la Majada, per esempio, in uno splendido contesto paesaggistico si possono seguire tutte le fasi di lavorazione di questa bevanda, dall’essiccazione dei chicchi alla degustazione dei diversi tipi di prodotto finito. E poi ci sono i villaggi tipici, come Suchitoto dalla candida chiesa o Santa Ana, con le sue architetture coloniali, o ancora Chalchuapa, dove si trova un notevole museo di arte sacra annesso alla cattedrale e Jayua, dalle case rinomate per i patios decorati da decine di tipi di orchidee. O, infine, come il villaggio di La Palma, rinomato centro dell’artigianato, celebre per una scuola d'arte fondata da Fernando Llort, artista che ha raccontato la vita di questo Paese in uno stile semplice e deciso al tempo stesso. Forte come l’anima di questa terra antica, in piena evoluzione.

 

 

Informazioni Utili

Ambasciata e consolato: via Castellini 13, Roma, tel. 068076605-0680692885-068079726; e-mail: embasalvaroma@iol.it - consuladoroma@iol.it; internet: www.embasalvaroma.com
Come arrivare: voli di linea Iberia.
Alberghi: Real Inter Continental, San Salvador, tel. 00503-211-3333; www.gruporeal.com È il miglior albergo della capitale: servizio cortese e attento, Spa, ottima cucina.
Santa Leticia, Apaneca, tel. 00503-433-0351/57; www.coffee.com.sv Incantevole, in mezzo alla foresta, con 11 belle camere in stile e piscina; birdwatching e tour delle fabbriche di caffè.
La Posada de Suchitlán, Suchitoto, tel. 00503-335-1064; www.laposada.com.sv Locanda all’interno di un giardino botanico. Piscina e vista sul lago Suchitlán. Ottima la cucina tradizionale.

 

 

 

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