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Perù: l’impero incaico

di Anna Maria Arnesano - foto di G. Badini

 

“Vale un Perù” si diceva un tempo di cosa assai preziosa, e il detto popolare derivava dalle immense ricchezze – soprattutto oro e argento – che i “conquistadores” trovarono quando approdarono nel mitico “el Dorado”, la terra degli Incas. L’impero incaico era soltanto l’ultimo in ordine di tempo di una serie di civiltà peculiari e autoctone che si erano succedute a partire dal 1.000 a. C. sull’attuale territorio peruviano e delle nazioni confinanti. Più che dalle ricchezze materiali gli spagnoli avrebbero dovuto essere sorpresi dall’alto grado di civiltà dei figli del Sole: uno stato piramidale burocraticamente ben organizzato che teneva tutto sotto controllo in un territorio sterminato, grazie ad una capillare rete stradale e ad efficienti corrieri che garantivano una rapida circolazione di merci e di notizie, dove l’Inca incarnava ogni potere ma ad ogni cittadino era assicurata un’esistenza dignitosa. Un popolo che con ingegno e perseveranza ha saputo trarre il massimo da un terreno ostile, con deserti sul Pacifico, le montagne andine al centro alte 5-6 mila metri e la foresta amazzonica ad est, che credeva nell’immortalità dell’anima e onorava i defunti, che aveva nei lama gli unici animali domestici e mezzi di trasporto, che con pietre megalitiche e un’architettura essenziale quanto funzionale, senza alcuna concessione all’estetica, privi di mezzi tecnici hanno saputo costruire imponenti città, templi e fortezze, capaci di sfidare i secoli. Il Perù vale ancora davvero tanto, ma per la sua natura varia e fascinosa, per le sue straordinarie testimonianze del passato, per gli uomini di ieri e di oggi.

 

Il viaggio

Tra i tanti possibili, gli itinerari consigliabili che consentono di scoprire gli aspetti ambientali, paesaggistici e umani, le principali eminenze archeologiche e l’antico volto coloniale del paese sono due. Il primo (Perù Imperiale, di 8 giorni) ha come mete la capitale Lima (visita dell’antico quartiere coloniale e dei quartieri moderni affacciati sull’oceano Pacifico), Cusco (la capitale nel XV° secolo del Perù incaico, dove le chiese e gli edifici coloniali sorgono sopra i vecchi monumenti inca), la Valle Sacra degli Inca, il pueblo di Ollantaytambo, ancora abitato dai discendenti degli abitanti precolombiani, con la sua massiccia fortezza dall’architettura severa, il coloratissimo mercato artigianale di Pisaq, i siti archeologici di Kenko, Puca Picara, Tombomachay e la straordinaria fortezza di Sacsayhaman, fino alla mitica e arroccata Machu Picchu, la sempre affascinante città perduta degli Inca.
Il secondo itinerario (Perù Classico, durata 15 giorni), oltre a tutte le località precedenti prevede la visita della cittadina di Arequipa con i suoi pregevoli edifici coloniali, la riserva naturale della valle del Colca con le pittoresche terrazze coltivate, i branchi di vigogne e un canyon profondo 3.000 metri (il maggiore del continente americano) nel quale volteggiano gli ormai rari condor, il lago Titicaca (il più alto del mondo) con le sue incredibili isole galleggianti di paglia, con un trasferimento in pullman attraverso gli incredibili paesaggi della Cordigliera delle Ande per raggiungere Cusco.

 

 

Informazioni Utili

L’operatore milanese “Drive Out Viaggi” (tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it), specialista in viaggi culturali di scoperta, propone in Perù i due percorsi sopra descritti ad un costo rispettivo a partire da 2.380 euro (8 giorni) e da 2.900 euro (15 giorni).
Per entrambi partenze individuali (minimo 2 persone) e di gruppo per tutto l’anno con voli di linea Iberia da Milano e Roma (e da altri aeroporti) via Madrid, guide di lingua spagnola o inglese, alloggio in hotel di categoria superiore con mezza pensione.

 

 

 

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