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Botswana, dal Kalahari all’Okavango
di A. M. Badini – foto di G.Badini
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Botswana, terra di fascino e di mistero,
patria di antiche tribù tswana di ceppo
bantù, un tempo luogo inaccessibile e di
turismo organizzato non se ne parlava
neppure lontanamente. Al massimo qualche
battuta di caccia vecchio stile, per
nobili ricchi e annoiati in cerca di
emozioni sotto il cielo africano e di
qualcosa di esotico da raccontare.
Ancora oggi si presenta come un paese
senza particolari attrattive turistiche,
se non fosse che gli animali selvatici
risultano di gran lunga superiori al
numero degli abitanti e se non
possedesse due delle maggiori valenze
naturalistiche dell’Africa australe: il
deserto del Kalahari e l’Okavango (che
occupano poi buona parte del
territorio), il grande fiume che nasce
in Angola e dopo un percorso di 1300
chilometri non raggiunge nessuna costa
ma sfocia, appunto, nel deserto del
Kalahari in mille rivoli d’acqua,
formando il maggior delta interno del
mondo. Viene considerato il più vasto
paradiso naturalistico, unico sul
pianeta, fatto di canali, lagune e isole
piene di vegetazioni abitato da 4000
elefanti, 6000 giraffe, 35.000 bufali,
90.000 antilopi e poi leoni, leopardi,
zebre, ippopotami e coccodrilli a
profusione, nonché da 250 specie di
uccelli, tra cui fenicotteri, aironi,
martin pescatore, pellicani, cicogne,
gruccioni dai colori smaglianti,
cormorani e anatre. Negli anni Cinquanta
e Sessanta i coccodrilli dell’Okavango
rischiarono l’estinzione a causa della
massiccia caccia senza pietà. Oggi
invece la specie è protetta e la caccia
è severamente proibita, anche se non è
da escludere la presenza di qualche
bracconiere occasionale che sfugge al
controllo.
Il Kalahari, invece, è un deserto
aridissimo e piatto di sabbia rossa e
rilievi rocciosi, esteso due volte e
mezzo l’Italia, con temperature tanto
torride tra novembre e gennaio da
rendere dura la vita anche agli insetti,
che solo nelle zone marginali si
trasforma in una desolata savana
sabbiosa popolata da arbusti spinosi,
antilopi e gazzelle, prede degli ultimi
cacciatori nomadi boscimani, vero
residuo della preistoria. |
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Il viaggio
Due sono i diversi possibili itinerari
in fuoristrada, della durata di 15
giorni ciascuno. Il primo (Il regno
degli animali) tocca la riserva del
Kalahari centrale, abitata da diverse
specie di antilopi, struzzi, iene,
ghepardi e i famosi leoni dalla criniera
bruna, la riserva Moremi nell’Okavango
visitata a piedi e in piroga, il parco
Chobe con le sue enormi savane percorse
da consistenti branchi di erbivori e da
numerosi predatori e che concentra il
maggior numero di elefanti africani, per
concludersi infine nel confinante
Zimbabwe assistendo al superbo
spettacolo delle Cascate Vittoria,
scoperte nel 1853 dall’esploratore
inglese David Livingstone, dove 5 mila
litri d’acqua al secondo del fiume
Zambesi, largo in quel punto 1.600
metri, precipitano con un salto di quasi
cento. Il secondo viaggio-spedizione
tocca invece il Khama Rhino sanctuary,
che tutela questi ormai rari animali in
pericolo di estinzione, i paleolaghi
salati Makgadikgadi Pans dove osservare
grosse mandrie di erbivori
all’abbeverata tra palme e baobab, la
riserva del Kalahari centrale e il delta
dell’Okavango, spingendosi infine nel
Kalahari settentrionale al confine con
la Namibia per trascorrere un paio di
giorni in un piccolo insediamento di
boscimani. Questa popolazione di non più
di 1-2.000 individui di bassa statura,
dalla pelle ambrata e con gli occhi a
mandorla, sono abili e infaticabili
cacciatori seminomadi che vivono nel
deserto da 30.000 anni e si colloca tra
le meno evolute del continente,
limitando la loro tecnologia davvero al
minimo. |
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Informazioni Utili
In Botswana l’operatore milanese “I
Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93
45 28,
www.deserti-viaggilevi.it),
specializzato in viaggi inusuali di
scoperta nei deserti di tutto il mondo,
propone nel proprio catalogo “Deserti”
per il primo itinerario sopra descritto
quote a partire da 4.130 Euro, con
accompagnatore italiano, mentre per il
secondo quote da 3.950 Euro con guida di
lingua inglese.
Per entrambi partenze mensili da aprile
ad ottobre compresi per piccoli gruppi
con voli di linea da Milano e Roma,
pernottamenti in lodge e campi tendati
preallestiti con pensione completa.
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