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Fine anno in Sicilia, tra presepi e
gastronomia
di A.M.Arnesano – foto di G. Badini
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Conoscete Palermo? Esclusi i siciliani,
non sono in molti a conoscere bene il
capoluogo siculo, a causa della distanza
e della scomodità a raggiungerlo dal
centro-nord d’Italia. Eppure si tratta
di una delle città con più antica storia
e con il più ricco patrimonio
architettonico – purtroppo non sempre
tutelato e valorizzato come invece
meriterebbe – di tutta la penisola. Nel
tempo vi si sono infatti succeduti
Fenici, Cartaginesi, Romani, Bizantini,
Arabi, Normanni, Svevi, Angioini,
Aragonesi e Borboni, e ognuno ha
lasciato tracce ben radicate della
propria presenza. Le testimonianze
d’arte araba e normanna, ad esempio,
sono uniche in Italia. Attorno a Palermo
poi tutta la Sicilia, la maggior isola
del Mediterraneo protesa verso il nord
Africa e il medio oriente, con il suo
immane patrimonio ambientale e
paesaggistico, archeologico, artistico,
storico e culturale, ma anche
folcloristico ed enogastronomico, il
maggior vulcano attivo d’Europa, la
corona di isole e isolette.
L’itinerario
Palermo costituisce la base di due
interessanti proposte per trascorrere il
fine anno all’insegna della tradizione,
dell’arte e della storia. La prima,
della durata di 6 giorni dal 23 al 28
dicembre, propone un itinerario
turistico che tocca, tra l’altro, i più
bei presepi tradizionali dell’isola,
alcuni dei quali veri capolavori storici
e d’arte. Dopo Palermo si visiteranno la
cittadina medievale di Erice, arroccata
su un cucuzzolo, Agrigento con la Valle
dei Templi, la villa romana di Piazza
Armerina con i suoi preziosi mosaici
policromi, Caltagirone capitale della
ceramica sicula (visita ai presepi nella
cripta dei Cappuccini e sulla scalinata
di Santa Maria), Catania, la perla nera
del barocco siciliano, Acireale con il
suo presepio settecentesco fatto di
statue a grandezza naturale alloggiate
in una vera grotta, Castelbuono con
l’omonimo castello al centro del parco
naturale delle Madonie, e infine Cefalù
con il suo borgo medievale sul mare e il
duomo normanno.
La seconda proposta, della durata di 5
giorni dal 30 dicembre al 3 gennaio,
oltre alle visite turistiche di Palermo
e dintorni si incentra soprattutto
sull’enogastronomia locale. Dopo una
visita dettagliata a piedi dei quartieri
storici palermitani e dei suoi
pregievoli monumenti barocchi, si parte
alla volta di Cefalù (cattedrale
normanna con splendidi mosaici e centro
storico moresco) per il cenone di
Capodanno in un tipico villaggio nel
cuore del parco naturale delle Madonie,
con la sua gustosa cucina genuina. Il
giorno seguente gastronomia attiva: con
i cuochi dell’hotel Federico II, il
migliore del capoluogo, si andrà al
mercato ad acquistare gli ingredienti e
poi si cucinerà tutti assieme il primo
pranzo dell’anno. Nel pomeriggio sarà
invece la volta di gustare la raffinata
pasticceria sicula nella suggestiva
cornice dell’hotel Villa Igiea,
splendido edificio liberty di fine
ottocento, concludendo la serata con uno
spettacolo di Pupi. L’ultimo giorno si
partirà invece, sulle orme di Garibaldi,
per Segesta (tempio dorico e teatro
greco), Calatafimi, Salemi e Marsala,
gustando vini e specialità alimentari
nell’elegante fattoria – baglio in
siciliano - della famiglia Hopps, con
cena a base di cous-cous
siculo-magrebino. |
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Hopps: due secoli di-vini
Sulana, Bianca Delle Gazzere, Grillo,
Diana, Nero D’Avola, Incantari: sono i
nomi di alcuni dei grandi vini che
vengono prodotti a Marsala, nel Baglio
dei fratelli Fabio e Giacomo Hopps. Per
non parlare poi del vino marsala James
Hopps: solo due tipi in produzione, il
Superiore secco e quello Vergine
stravecchio, quest’ultimo invecchiato da
oltre 70 anni e che ha fatto la fortuna
della famiglia. Vale la pena raccontarne
un po’ la storia, fatta di lunghi viaggi
per mare e di grandi famiglie che hanno
contribuito a scrivere la storia di un
vino, di una città e della Sicilia
intera. Tutto ebbe inizio nel 1801
quando l’inglese James Hopps (bisnonno
di Fabio e Giacomo), capostipite della
famiglia in Sicilia e ancora ventenne ma
con spiccate capacità organizzative ed
imprenditoriali, decide di fermarsi per
sempre in questa bellissima isola, dove
c’era già stato insieme al padre Joseph
(anch’egli commerciante) tra il 1795 e
il 1801 per acquistare grandi quantità
di marsala ( in Inghilterra noto fin dal
1773 e apprezzato quanto il Porto e il
Madeira), destinato al mercato
londinese. James comincia la sua
attività lavorativa dirigendo uno del
bagli della società dei Petrosino, poi
decide di mettersi in proprio dando così
vita al primo Baglio Hopps a Mazara del
Vallo. Sposa Francesca Stella, nobile
dalla quale avrà sette figli tra cui
Giacomo, uomo lungimirante e molto
colto, oltretutto ben integrato in
questa terra, tanto da sentirsi
siciliano, rinunciando addirittura alla
cittadinanza inglese. Nel 1926 diventa
Senatore del Regno. Sposerà la
nobildonna Caterina Burgio, dei conti
delle Gazzere, la quale gli darà quattro
figli. Uno dei questi, Giovanni,
erediterà l’azienda agricola e la casa
vinicola, che purtroppo a causa degli
eventi legati alla seconda guerra
mondiale, chiuderà. Si conclude così
oltre un secolo di storia della famiglia
Hopps.
Ma veniamo ai giorni nostri. Nel 1996, i
fratelli Fabio e Giacomo Hopps, figli di
Giovanni, imprenditori di alto livello
in campo turistico-alberghiero, memori
di una così grande tradizione decidono
di ri-aprire il cassetto in cui avevano
riposto nuovi sogni: ritornare alle
radici familiari attraverso il vino,
aprendo un altro Baglio a Marsala.
Ristrutturano così uno spettacolare
baglio del’700 – vero gioiello -
circondato da 130 ettari di vigneto e
realizzano un moderno stabilimento per
la produzione dei vini. E’ Fabio, oggi
quarantasettenne, ad occuparsi a tempo
pieno della cantina e dell’azienda
agricola, mentre il cinquantacinquenne
Giacomo, della catena alberghiera,
facendo diventare questi due settori
sinergici. Tant’è vero che il loro
slogan potrebbe essere questo: vino di
qualità= a ospitalià e grande cura della
ristorazione nei loro 5 alberghi. Basti
pensare all’eleganza e alla raffinatezza
del Grand Hotel Federico II, 5 stelle a
Palermo, piuttosto che all’Hotel Vecchio
Borgo 4 stelle sempre a Palermo, oppure
all’Hotel Capo Rossello 4 stelle di
Agrigento o al Grand Hotel Bonaccorsi 4
stelle di Pedara, alle soglie dell’Etna,
e all’Hotel delle Palme 4 stelle di
Marsala. Cinque generazioni a confronto
e tutte cinque con grande successo! |
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Informazioni Utili
Entrambi i viaggi sono proposti dal tour
operator milanese “Aviomar” (tel. 02 58
39 41,
www.aviomar.it), specialista
sulla destinazione e contenuti nel
catalogo “Tour Sicilia” assieme a
numerose altre proposte sull’isola,
reperibile nelle migliori agenzie di
viaggi o consultabile nel sito internet.
Per il primo la quota di 455 euro
comprende la pensione completa, bevande
incluse, in hotel a 3 e 4 stelle. La
quota di 730 euro relativo al secondo
comprende la pensione completa in hotel
a 4 e 5 stelle. I tour si svolgono in
pullman g.t. con guida. Per entrambi
Aviomar può occuparsi anche della
prenotazione aerea con voli di linea da
Torino, Genova, Milano, Verona, Venezia,
Bologna e Roma a prezzi concordati:
andata e ritorno da Torino e Milano
costano ad esempio 199 euro. Sconti del
5 % per prenotazioni effettuate almeno
un mese prima
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