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Ptuj, città storica della Slovenia
Testo di A. M. Arnesano - Foto di Giulio
Badini
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Vanta insediamenti che risalgono alla
preistoria, ma la storia vera e propria
inizia con i Romani. Parliamo di Ptuj,
splendida cittadina della Slovenia,
collocata in un punto nevralgico lungo
la valle della Drava. Tutto ha inizio
nel secondo secolo a.C., quando Roma si
spinge con le proprie legioni fin qui e
pone la sua base principale dell’Illiria
sulle rive del fiume, grosso modo dalla
parte opposta di dove è ora la città. La
presa di possesso avviene con la prima
espansione imperiale promossa da
Augusto, che considerava strategico il
controllo della Drava; a tale scopo,
collocò in quest’area due corpi
militari: l’ottava legione (Augusta) e
la tredicesima (Gemina) di rinforzo, a
cui si devono i massicci ritrovamenti
ora disponibili e che indussero in
questo territorio una serie di positivi
fenomeni legati al popolamento:
l’esercito attirava infatti artigiani e
mercanti e, quanto più stabile diventava
la presenza delle truppe, tanto più i
secondi entravano a far parte della vita
civile. Con l’allargarsi delle frontiere
di Roma verso est, la valle della Drava
diventa una retrovia ma la realtà di
Ptuj è ormai tanto consolidata che,
quando, nel 102 d.C., la tredicesima
legione se ne va, il centro ottiene il
rango di colonia con il nome di Ulpia
Traiana Poetovio. Durante il periodo
dello splendore di Roma, Ptuj continua
la sua ascesa, tanto da assumere il
ruolo di passaggio obbligato tra
l’Italia e la Pannonia e tra il Norico e
l’Adriatico meridionale. Tra il secondo
e il terzo secolo, Ptuj diventa il
centro del culto di Mitra, una nuova
religione nata in oriente e diffusa tra
i mercanti, gli schiavi e i soldati
romani, come testimoniano i diversi
templi sotterranei ritrovati ancora
intatti. Purtroppo la potenza imperiale
declina e le tribù barbare premono
sempre di più: nel 378, una scorreria
degli Ostrogoti distrugge la città,
lasciando per i due successivi secoli
questa zona in balia del padrone di
turno fino a quando, nel 578, gli
Sloveni si insediano stabilmente. La
loro supremazia dura circa tre secoli:
nell’878, con la morte del principe
Kocelj, la città viene assorbita
nell’orbita germanica, dove resterà per
più di un millennio. Seppure con alterne
fortune, è nel Medioevo che Ptuj
raggiunge il maggiore splendore. Diventa
un centro commerciale di grande
interesse, che va sempre più rendendosi
autonomo dal potere politico, affidato
all’Arcivescovo di Salisburgo, il quale
lo esercita di regola delegando un suo
vassallo. E’ soprattutto in quest’epoca
che cominciano, contemporaneamente, a
svilupparsi i punti forti delle diverse
classi sociali: il castello, perno
difensivo della zona; i centri religiosi
dei Dominicani e dei Minoriti, fari di
cultura; le strutture cittadine,
centrate sul mercato e le vie della
borghesia. Alla fine del Quattrocento,
con l’occupazione degli Ungheresi prima
e le scorrerie dei Turchi dopo, che si
protrarranno per circa due secoli, la
città comincia a decadere.
Ciononostante, il castello di Ptuj non
verrà mai espugnato, grazie alla
presenza costante degli eserciti di
Costantinopoli, diretti verso Graz e
Vienna. |
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Il Kurentovanje
Ogni anno la città è teatro di una
manifestazione antichissima, che spicca
per l’elevata partecipazione di pubblico
e per l’originalità delle maschere: si
tratta della Kurentovanje, nota oggi con
il nome di Carnevale di Ptuj. E con il
carnevale compare una figura altrettanto
antica, quella del Kurent, una maschera
tenebrosa dai tratti animaleschi che
pare spuntare dalla notte dei tempi.
Anche se oggi gli abitanti non credono
certamente più nel magico potere di
questo annunciatore della primavera che
scaccia via l’inverno, sono molti i
Kurent che si possono vedere da ogni
parte in questo periodo. I Kurent sono
complessi e pesantissimi costumi di
pelle di pecora, alla cui cintura sono
appesi campanacci da mucca, che fanno
suonare saltellando ritmicamente, con
calze colorate e stivaloni, grandi
copricapo di pelliccia decorati con
piume, rami, corna e striscioline
colorate. La maschera di cuoio che copre
il viso ha aperture per occhi e bocca
orlate di rosso, un naso a forma di
tronco, fagioli bianchi per denti e una
lingua di cuoio rossa lunga fino al
petto. Essi si muovono in gruppo di casa
in casa, accompagnati da altre figure
carnevalesche, spaventando gli spiriti
maligni con il rumore dei campanacci e
con i bastoni la cui cima è ricoperta da
aculei di porcospino. Queste maschere
rappresentano un emblema nazionale:
figurano sui francobolli, partecipano a
parecchie manifestazioni folcloristiche
anche all’estero e possono essere
ammirate per tutto l’anno nell’apposita
sezione del museo ospitato nel castello
cittadino. Quest’anno la sfilata di
carnevale di Ptuj si svolgerà nel
pomeriggio di domenica 2 marzo, con
grande partecipazione di Kurent, altre
maschere e carri allegorici, nonché
gruppi folcloristici provenienti anche
dall’estero. |
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Informazioni Utili
Come arrivare Per raggiungere Ptuj
dall’Italia si segue l’autostrada per
Lubiana e Maribor, uscendo a Slovenska
Districa, dove si prende la strada
provinciale per Ptuj. Pressappoco due
ore dall’Italia.
Dove dormire Si può dormire all’hotel
Mitra, 3 stelle, al 6 di Presernova
(info@hotel-mitra-fm.si) dove la camera
singola costa sui 45 euro, la doppia 65;
oppure all’Hotel Poetovio, 2 stelle, in
Vinarski trg 5
(memoria@volja.net) che
costa 29 euro per la singola e 39 per la
doppia. A Ptuj c’è anche un piccolo
impianto termale, sulla riva destra
della Drava, in Pot v Toplice 9,
(terme.ptuj@siol.net) con relativo
albergo a 3 stelle, dove la doppia costa
a partire da 66 euro.
Per informazioni - Ufficio del Turismo
Sloveno in Italia, galleria Buenos Aires
3, 20124 Milano, Tel. 02 29 51 11 87 -
fax 02 29 51 40 71 –
slovenia@tin.it -
www.slovenia-tourism.si
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