Definita da alcuni “il capolavoro
europeo d’America”, New Orleans è il
centro più celebre dello stato della
Lousiana. Non solo per la sua fama di
culla del jazz, ma per l’affascinante
miscellanea di contrasti, ben riflessi
nella gente, negli edifici, nei
monumenti, nei colori e, persino, nei
profumi. Qui, da oltre 250 anni, tutto
concorre a rendere questo peculiare
microcosmo, una vezzosa “signora”: a
tratti gentile e riservata, ad altri,
appassionata ed esotica. Fondata nel
1718 da Sieur de Bienville, su un’ansa a
mezzaluna del fiume Mississipi, questa
città da “Mondo Antico”, con uno spirito
da “Mondo Nuovo”, è senza dubbio la più
pittoresca degli USA: giovane,
spensierata e brulicante di vita ad ogni
ora del giorno e della notte.
Per comprenderlo, basta fare un salto in
centro, passeggiando per le suggestive
viuzze del Quartiere Francese –il più
antico di tutta New Orleans-, animate da
jazz club, gruppetti di irriducibili
“ballerini” che si scatenano per le
strade e nei caffè, una moltitudine di
negozietti più o meno datati, che
propongono bizzarri articoli di ogni
sorta, a mo’ di piccoli bazar e un a dir
poco singolare museo woodoo. Ma non
solo. In questa affascinante zona -dove
si respira ad ogni angolo il profumo di
un passato singolare e tumultuoso-,
merita una sosta la storica Jackson
Square, istituita nel 1721 come piazza
d’armi e conosciuta per più di un secolo
come Place d’Arme (sotto la bandiera
francese) o Plaza de Armas (quando la
Spagna possedeva la colonia). Qui, si
può ammirare l’opera dello scultore
Clark Mills, posta nel 1856, che
campeggia nel largo: la statua del
Generale Jackson sul suo cavallo in
impennata: celebre anche per essere
stata la prima statua equestre al mondo
con più di una zampa in sospensione. Ai
lati della piazza, come raffinate ed
eleganti sentinelle, spiccano i palazzi
gemelli di Pontalba -fatti erigere da
Don Andres Almonester y Roxas, l’uomo
più ricco della colonia durante il
periodo spagnolo-, oggi sedi di
appartamenti di lusso, uffici di
rappresentanza e raffinati negozi sul
livello della strada. Da non perdere, la
sezione a tre piani ricavata dal palazzo
gemello affacciato su Saint Ann Street:
un’area magistralmente ristrutturata che
regala un tipico esempio di abitazione
della New Orleans del 1850, con mobili e
oggetti d’arredo autentici del XIX
secolo. Proseguendo a sinistra verso
Saint Ann, all’incrocio con Decatur
Street, ci si imbatte in una lunga e
bassa struttura, che è parte integrante
del caratteristico Mercato Francese, i
cui edifici sono stati per oltre 165
anni, parte attiva della vita di New
Orleans. Impossibile non lasciarsi
irretire dal tripudio di sgargianti
tonalità offerte dalle numersose
bancarelle di frutta e verdura fresche,
che cedono il posto, dirigendosi verso
la riva del fiume, ad altre banchetti
-che spaziano dai generi alimentari agli
oggetti d’arte-, a negozi antichi e non,
bar di ogni genere, ristoranti e bistrò.
Tutti da godere, poi, i caffè e le
boutique disseminati sul vivace
lungofiume del Mississipi, dove ci si
può imbarcare, per un’esperienza davvero
indimenticabile, su uno dei numersosi
battelli a vapore. Da visitare, anche le
stupende residenze del Garden District,
affacciate sul fiume, lo zoo di Audubon
– con il suo acquario di fama mondiale
–, il City Park, con le sue magnifiche
querce e il Museo d’Arte della città,
lasciandosi accompagnare, ad ogni passo,
dalle suadenti note dell’onnipresente
jazz. |
La patria del Jazz
Il jazz nacque nelle vie e nei
postriboli di New Orleans, da un
miscuglio di musica africana e caraibica
suonata dagli schiavi, la domenica
pomeriggio, nella Congo Square. Alla sua
nascita contribuirono anche i canti
ritmici dei barcaioli e dei contadini,
la sentimentalità della musica gospel e
l’esuberanza delle bande di ottoni. Il
jazz cattura lo spirito di New Orleans,
città nativa di tutti i grandi jazzisti:
King Oliver, Jerry Roll Morton, Buddy
Bolden, Louis Armstrong e molti altri
ancora. Ma a New Orleans si possono
ascoltare anche jazz moderno, Cajun
(genere basato su musiche folcloristiche
francesi), Zydeco (che deriva da una
tradizione creola chiamata “La-La” e
ascoltata un tempo da mezzadri e
agricoltori afro-americani), rhythm and
blues (nato nelle piantagioni di canna e
cotone della Louisiana) gospel (nato in
Louisiana con gli spirituals, durante il
periodo della schiavitù degli
afro-americani, che con i loro canti
glorificavano il Signore, esprimendogli
la loro sofferenza e la speranza di una
vita migliore) e rock and roll.
Assolutamente da non perdere, una serata
al Preservation Hall, nel Quartiere
Francese, (726 Saint Peter Street Tel.
001 504 5222841), dove ogni sera gruppi
musicali suonano jazz tradizionale. La
sede è molto spoglia –solo un paio di
panche in legno-, ma ne vale davvero la
pena. Altro indirizzo must è lo
Storyville District, uno dei ritrovi più
nuovi del quartiere storico della città
(125 Bourbon Street Tel.001 504
4101000), dove ascoltare il jazz più
autentico e gustare la tipica cucina di
New Orleans. Arredato secondo lo stile
jazz delle sale di fine ‘800 –primi
‘900. è suddiviso in tre aree:
Storyville Jazz Cafè, Jazz Alley e Jazz
Parlor. Inoltre, per sapere tutto sulla
storia della musica di New Orleans, si
può visitare il Louisiana State Museum
Jazz Exhibit presso l’Old US Mint a
Explanade: una mostra permanente che
espone fotografie, registrazioni
autentiche e strumenti musicali
appartenuti ai grandi protagonisti del
jazz come Louis Armstrong e Sidney
Bechet. |