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L’olio protagonista della cucina cretese
di Lukas Ferrer
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Nell’immaginario del visitatore
straniero, la feta è sinonimo di
gastronomia greca, forse anche perché
trattorie e ristoranti dei circuiti
turistici la infilano in ogni piatto o
pietanza, dall’antipasto in avanti.
Invece il vero dominatore della cucina
ellenica, si potrebbe definirlo il
despota, è in realtà l’olio extravergine
d’oliva, di cui la Grecia è uno dei
massimi produttori ed esportatori del
mondo.
Il prezioso, sano, profumato alimento,
tratto dalle drupe degli ulivi, onore e
vanto della cucina mediterranea, è anche
il vessillifero di una gastronomia,
specie quella delle isole, basata
principalmente su prodotti naturali del
luogo, una catena alimentare dove
risaltano anche le erbe officinali
(maggiorana, salvia, basilico, dittamo,
malotira), gli agrumi, il miele, lo
yogurt e i formaggi ovini e caprini.
Ci troviamo a fare queste considerazioni
al termine di un viaggio a Creta,
l’isola di Minosse, che offre al turista
reminiscenze millenarie, centinaia di
chilometri di spiagge solari anche nel
loro biancore, acque trasparenti,
vestigia storiche e artistiche, in prima
fila nella graduatoria dei monumenti
dell’Unesco.
Il retaggio veneto
Agli Italiani che amano conoscere anche
la loro storia di secoli più recenti,
Creta regala forti emozioni, soprattutto
quando si visita Chania. In questo
grande porto (in varie epoche chiamato
Kidonia e Canea) è visibile, diremmo
palpabile, il retaggio di opere, dimore
patrizie e popolari, lasciate nella
topografia urbana dalla lunga presenza
del Leone di San Marco. La Serenissima
Repubblica Veneta governò l’isola e il
Peloponneso per quattro secoli e mezzo,
dal 1204 al 1645, cioè dalla fine della
dominazione Araba all’avvento di quella
Ottomana.
Un autentico gioiello è “Casa Delfino”,
fatta edificare due secoli fa tutta in
pregiati marmi dall’omonima nobile
famiglia veneziana, oggi un residence di
suites di lusso, in pieno centro storico
vicino al porto..
Il nostro scarno resoconto si dipanerà
comunque sul dorato filo dell’olio.
Tutto il paesaggio cretese è dominato
dall’ulivo, su tre isoipse (curve di
livello): pianure, collina, montagna. E
presenta ancora l’aspetto antico, dei
tempi omerici, quando qui arrivavano
soltanto capre e pecore.
Non faremo nemmeno un’elencazione di
tutta la gastronomia cretese, bensì
soltanto di quella che più
frequentemente è offerta dal circuito
turistico. Quindi tre citazioni di menu,
a seconda delle tappe in ristoranti e
taverne: due nel centro storico della
Chania veneta e il terzo, diremmo fuori
dal mondo, al ristorante dell’hotel
rustico Milia, su una montagna per
bricchi ma col fascino di una
incontaminata foresta di ulivi
pre-cristiani, dove le metropoli e la
moderna civiltà sembrano lontane mille
miglia.
Ristorante Peinaleon: antipasti di
insalata di verdure cretesi; primo:
peperoni rossi sott’olio, feta al forno,
fagottino di cipolle e tortino di carne;
secondi: filetto di maiale alla staka e
rotolo di agnello ai formaggi, indi
torta di noci al gelato. Il tutto
accompagnato da vino locale: il bianco
di Sitia.
Taverna Argentina: antipasto di insalata
mista; primo: zucchine e melanzane
fritte, friselle al pomodoro fresco e
olio, fritto misto di calamari, seppie e
polpo; secondi: pesce spada ai ferri o
baccalà fritto e agliato; dolce al miele
e vino bianco della casa.
Taverna Milia (genuina atmosfera da
taverna con arredo di tavoli e panche in
legno, fuoco nel camino acceso, cucina
robusta, casalinga): inizio con
l’immancabile e sempre abbondante
insalata mista; primo: tagliere di
formaggi di capra e pecora (produzione
propria in questa specie di eremo),
salsicce nostrane (nessun dubbio),
verdura cotta; pietanze: agnello e
patate a forno, spezzatino di maiale al
sedano; chiusura con yogurt al miele,
vino rosso e grappa locale o ouzo (che
non mancano mai anche negli esercizi
cittadini). |
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Le vestali dell’olio
Nel corso di un educational a Creta
organizzato dalla Commissione Europea
per le politiche olivicole, credevamo
d’avere avuto il massimo della sorpresa
allorché ci eravamo imbattuti in uno dei
più giganteschi olivi del mondo,
considerato il più vetusto della Terra.
Grande come una villetta a due piani,
con i suoi probabili 4.500 anni di vita,
vegeta baldanzosamente a Vouves, vicino
a Chania, e può comodamente ospitare
sotto le sue fronde per la foto ricordo
un’intera squadra di calcio con tutto lo
staff. La sua nascita risalirebbe ai
primordi della civiltà minoica (ossia
quella europea), che fiorì proprio in
Creta, mitologicamente culla di Giove.
A soli 30 chilometri da Chania, non
lungi dal massimo aeroporto cretese,
s’incontra un’altra sorpresa: il
monastero di Crisopigi (Chrysopigi) e la
sua dipendenza: il monastero di Santa
Ciriaca (St.Cyriaka). In questi due siti
religiosi, mèta di turisti d’ogni
nazionalità, si produce l’olio d’oliva
extravergine più richiesto della Grecia,
esclusivamente lavorato dalle monache
con metodo biologico e con sistemi di
difesa fitologica d’avanguardia, ossia
senza impiego di antiparassitari
chimici.
Multiforme attività
Nei due monasteri cretesi succede di
tutto e di più, oltre a quello che ci si
aspetterebbe in un luogo di culto e di
meditazione ascetica. Ecco una sintesi
delle multiformi e poliedriche attività
delle suorine.
Agricoltura: Lavorano i campi al posto
degli uomini: coltivano esse stesse gli
uliveti e le altre aree a frutticole
(mandarini, arance, albicocche, avocado)
e orticole. Ne seguono tutti i passaggi:
aratura, sarchiatura, concimazione,
anch’essa biologica, fino alla
trasformazione, confezione e
commercializzazione dei prodotti. Le 30
monache gestiscono i 25 ettari di loro
proprietà come una moderna
azienda-modello, vincolata in assoluto
al rispetto ambientale.
Arte e cultura: Alternano l’attività
agricola alla creazione artistica: sanno
disegnare, dipingere, intarsiare,
affrescare. Producono vere opere d’arte.
Le loro icone, copie perfette di quelle
classiche della religione orientale,
vanno a ruba in tutta Europa. I loro
affreschi, di soggetto, religioso,
figurano anche all’estero, ad esempio a
Duesseldorf, in Germania.
La boutique: I due monasteri offrono
anche vitto e alloggio a turisti donne.
Soprattutto Crisopigi è mèta costante di
pellegrinaggio alle splendide chiesette
e all’annesso museo e occasione di
acquisti nella loro boutique, che offre
oltre, il loro olio d’oliva extravergine
biologico, liquori, sciroppi, conserve,
marmellate, essenze, profumi, aromi,
unguenti e creme, icone, disegni,
centrini di pizzo, tovaglie ricamate.
Le vestali ortodosse dell’olio
extravergine d’oliva trasformano tutto
in aurei guadagni, giusto il nome del
loro monastero. Il nome greco Crisopigi
significa, infatti, comunque lo si
voglia tradurre, fonte d’oro o fonte
aurea. |
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Informazioni Utili
Consigli per gli acquisti nell’isola di
Minosse? Tessuti fantasiosi, preziosi
ricami, oggetti in legno scolpito,
gioielli ispirati all’Ellade,
acquistabili anche nei siti di
produzione, nei laboratori artigianali,
dove persiste il fascino
dell’originalità e della maestria
manuale.
Qualcosa d’italiano - La ricognizione olivicola all’antica Candia dei
Veneziani, guidata dal belga Patrick
Boyden, dirigente della Commissione
agricoltura Ue, coadiuvato da Letizia
Balducci e Holtjona Leka, della
“Noesis”, ci ha permesso di scoprire
che, se l’Italia è tributaria di
migliaia di tonnellate d’olio greco
importato annualmente, ha fornito
anch’essa alla Grecia qualcosa di
prezioso: la laurea in agraria
conseguita a Bologna dal prof. Giorgio
Franzeskakis, uno dei massimi agronomi
ellenici e consigliere agricolo della
Prefettura di Chania, e i più moderni,
giganteschi macchinari made-in-Italy
(della Pieralisi di Jesi), in dotazione
ai frantoi ellenici.
Come si arriva - In aereo, con voli di
linea e I.T.C. (durata circa h 2,20)
Lingua - Si parla il greco moderno;
diffuso l’inglese, il francese e anche
l’italiano.
Clima - Mite e temperato tutto l’anno.
L’estate va da maggio a ottobre; luglio
e agosto i mesi più caldi con
temperature che oscillano tra i 30 e
35°.
Cosa comprare - Tra i souvenir più
tipici, ceramiche, pizzi, argento,
icone, filigrana, articoli in pelle.
Informazioni - Ente Nazionale Ellenico
per il Turismo, Tel. 02.860470 –
turgrec@tin.it
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