Se fosse ancora tra di noi, quale
migliore guida di Dante Alighieri per
visitare la valle dei cento castelli,
quella Lunigiana L’autore de “La Divina
Commedia” fu infatti in Lunigiana, come
lui stesso scriverebbe, “più fiate”, per
mettere pace tra i due rami dei
litigiosi principi Malaspina. A
completamento delle sue “fatiche d’
Ercole”, riuscì a far firmare la pace di
Castelnuovo. Il poeta conosceva tanto
bene la Lunigiana da dedicarvi
addirittura un endecasillabo che, mi
pare di ricordare, suona così:”levansi
in Val di Magra bianchi fumi”, dove per
fumi il Sommo Poeta intendeva quelle
bianche nebbioline che, chi conosce bene
quei luoghi, scorge al mattino in
pianura.
Dunque preistoria a Luni, con le famose
statue stele (figure femminili perlopiù,
oggi visitabili nel castello del
Piagnaro), poi storia etrusca, ligure e
anche romana, dal 177a.C., grazie al
funzionale Portus Lunae (visitabili le
perfette canalizzazioni e i ruderi dell’
anfiteatro). Eventi storici successivi:
il breve periodo dei bizantini, infine
il 1300 e la missione di Dante,
ambasciatore in Lunigiana.
Ma chi sono oggi gli ambasciatori di
questo splendido comprensorio? Perlomeno
a Milano i due apripista sono stati, e
lo sono tuttora, i bancarellai del
libro, emigrati dalla loro valle in
tutta la Penisola e all’estero, e una
coppia di coniugi ristoratori, che hanno
portato a Milano cucina e vini della
Lunigiana. I più noti bancarellai del
libro a Milano sono stati i Tarantola,
che per generazioni hanno occupato il
cuore di piazza Cavour, di fronte al
cosiddetto Palazzo dei Giornali. Gli
altri ambasciatori sono stati Gianni e
Dorina, titolari del ristorante “Da
Gianni Il Pontremolese”, in zona
Garibaldi. Dorina Chionni, è stata una
delle prime donne sommelier di Milano.
Due eventi di grande importanza
Due i principali eventi annuali di
grande notorietà e forte richiamo per la
Lunigiana, dovuti all’impegno dei
bancarellai e di Gianni e Dorina: il
Premio Letterario Bancarella, fondato
nel 1953, attribuito in Pontremoli ai
libri più venduti dell’anno; il
Bancarel’Vino, istituito 23 anni fa
sulla scia del premio letterario, grazie
all’Unione Librai Pontremolesi e alla
dinamica attività di Dorina, quale
infaticabile presidente dell’”Accademia
della Vigna Bianca e della Vigna Rossa”.
Nume tutelare del “Bancarel’Vino, Luigi Veronelli, che presiede anche la giuria
dei 10 saggi chiamati a decidere i
riconoscimenti ai produttori dei
migliori vini presentati in concorso.
Assaggi e premiazione si svolgono nel
castello di Mulazzo, sul quale
nuovamente aleggia lo spirito di Dante,
che vi abitò come esule da Firenze.
Se Pontremoli è la culla dell’omonimo
Premio, la vera patria dei più noti
librai, partiti nel secolo scorso alla
ventura per le piazze d’Italia e del
mondo, é Mulazzo. Nativi delle frazioni
di Parana e Montereggio (Comune di
Mulazzo) erano infatti i Tarantola,
Fogola, Lazzarelli, Bertoni, Maucci e
Giovannazzi.
La Lunigiana merita anche di essere
visitata per gustarne le sue singolari
proposte eno-gastronomiche. La valle del
Magra e le montagne marmoree che la
cingono non vanno infatti ricordate
soltanto per i testaroli al pesto
lunigianese o il famoso lardo di
Colonnata.
Nelle mense locali prevalgono ottimi
prodotti tipici trasformati dalla
tradizione culinaria contadina e
pastorale in pietanze uniche nel
panorama italiano. Vi si fa conoscenza
con frutti della terra e
dell’allevamento di cui, visitando a
fondo la Lunigiana, si può fare razzia. |
Vini delicati e in tavola la tradizione
La Lunigiana offre una buona selezione
di vini delicati e di pietanze
tradizionali di cui è difficile
dimenticarsi una volta degustate. La
Strada del Vino dei Colli di Candia e di
Lunigiana è un itinerario di grande
fascino turistico e di scoperte
enologiche: partendo da Pontremoli, in
mezzo a decine di castelli tra boschi e
piccoli vigneti, scende oltre il Parco
Regionale delle Apuane fin oltre Massa
per finire a Montagnoso, in una quasi
ininterrotta sequenza di aziende
vinicole e agrituristiche.
Iniziamo dai vini - Fra tanti prodotti,
spiccano: il bianco “Candia dei Colli Apuani DOC”, nelle versioni amabile e
secco; uvaggio: Vermentino, Albarola e
Malvasia. Il rosso ”Colli di Luni DOC”;
uvaggio:Sangiovese, Canaiolo e/o Pollera,
e/o Ciliegiolo Nero e altri vitigni. Il
bianco”Colli di Luni DOC” ; uvaggio:
Fermentino, Trebbiano Toscano e altri
vitigni. Il bianco”Colli di Luni DOC”,
un Vermentino in purezza al 90% con un
minimo 10% di altre uve bianche.
Inoltre, i “Val di Magra IGT” nelle
versioni bianco, rosso e rosè, e i
“Toscana IGT, anch’essi nelle versioni
bianco e rosso.
Specialità e cucina - Assai ricca è la
tavolozza dei prodotti alimentari tipici
del luogo e le pietanze che ne nascono:
i testaroli con pesto lunigianese,
arricchito con erbe locali; le torte “d’erbi”(sic),
le varie torte di porri e di patate,
ricchi minestroni di verdure e legumi,
salumi e insaccati locali; il”biroldo”(salsiccia
di sangue di maiale); formaggi di
montagna e funghi. Quindi il raro e
delizioso agnello di Zeri e, ovviamente,
il lardo di Colonnata (unico al mondo
maldestramente imitato un po’ dovunque).
E’ il vanto di quella piccola comunità
di cavatori di marmo situata a 500 metri
d’altitudine nel cuore delle cave apuane
e a 10 km dal mare.
Altre specialità, anche se non proprio
esclusive: il fagiolo di Bigliolo
(vicino ad Aulla, strada della Cisa); il
pane marocco di Montignoso, la Marocca
di Casola, il pane di patate dell’Alta
Versilia massese, il limone di
Castagnetola, il pane di castagne, la
schiacciata di Serravezza. Scusate se
può esserci sfuggito qualche altro pezzo
unico della Lunigiana ligure-toscana. |