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Lubiana – Piccole Europe crescono
di A.M. Arnesano – foto G. Badini
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Dal 25 giugno 1991, dopo il
dissolvimento dell’ex Iugoslavia, per la
prima volta la Slovenia è uno stato
autonomo e indipendente e Lubiana ne è
la capitale, anzi una delle capitali
della Mitteleuropa, dove da qualche
tempo si sono accese le luci del revival
asburgico. Ancora fresca dei galloni di
capitale, Lubiana ha quindi assunto
anche di diritto il ruolo che ha sempre
svolto di fatto, quello di centro motore
di tutte le attività degli Sloveni, fin
da quando (660 anni fa) entrò a far
parte della corona asburgica, divenendo
nello stesso tempo il perno
amministrativo del paese, ma anche
l'habitat dove si cominciò a delineare
l'identikit nazionale. Cultura, società
e modi di vita sono quindi allineati con
i valori europei, anche in previsione
dell’entrata per il prossimo anno nella
Unione Europea, cui si sono adeguati
anche gli standard: in una parola, la
Mitteleuropa in versione slava.
Vertice grande (meno di 300 mila
abitanti) di un paese piccolo (gli
sloveni sono circa due milioni), Lubiana
espone con sicurezza i suoi monumenti e
le tracce del passato, anche per non
lasciare dubbi sui quarti di nobiltà. La
struttura è quella tipica di queste
realtà urbane: il fiume Ljubljanica,
modesta ma fondamentale via di
comunicazione; il castello, tutore
dell'ordine, che occupa tutto il colle
sovrastante; le abitazioni, artigiane
prima e borghesi poi, che si sviluppano
tra la rocca e il corso d'acqua e
occupano tutti gli spazi disponibili.
All'esterno i corpi separati, spesso
chiese e conventi, che guidano
l'espansione edilizia degli ultimi due
secoli, barocca con influssi italiani e
sempre più centroeuropea. Il centro
storico risulta condensato e
percorribile in un paio d'ore seguendo
specifici indicatori di colore giallo e
blu, oppure usufruendo a pagamento delle
guide che accompagnano i visitatori,
disponibili ogni giorno davanti al
Municipio.
Un passato medioevale
Dei romani, che la chiamarono Emona e la
cui presenza si protrasse fino al VI
secolo, Lubiana esibisce pochi resti ma
custoditi con cura presso il giardino
Jacopic, dove resiste anche l'unico
tratto delle mura originarie della
città. Del passato medioevale è erede il
castello, una fortezza massiccia oggi
definitivamente ultimata, distrutta e
ricostruita, abbandonata e poi
riscattata dal Comune che, all'inizio di
questo secolo, ne avviò il sistematico
restauro con l'idea di farlo ritornare
il simbolo della città. Medioevale è
anche l'area della Piazza Nuova, sulla
riva sinistra del fiume, un quadrilatero
isolato dove avevano sede i Cavalieri
Teutonici, il palazzo della Vicesignoria
e il ghetto ebraico. Se medioevale è
anche la Piazza Civica, basta percorrere
trenta passi per entrare nel barocco più
tipico di queste parti che distingue
l'altra fonte del potere antico, quello
ecclesiastico: il Duomo, il palazzo del
Vescovo e il Seminario, stretti assieme
alla piazza del mercato, tra le pendici
del castello e la riva destra del fiume,
tutti sistemati, nella versione odierna,
nei primi quindici anni del Settecento.
Ma il carattere della città si deve oggi
agli interventi degli ultimi cent'anni,
operati dopo il terremoto del 1895 che
ne distrusse gran parte, ed è legato in
particolare al nome dell'architetto Joze
Plecnik (1872/1957), il quale dedicò
parecchi decenni della propria vita a
sistemare Lubiana strada dopo strada,
con l'intento di trasformare in capitale
una città di provincia e insegnare
attraverso i monumenti l'autocoscienza
agli sloveni. Tra i molti interventi
legati al suo nome, il più riconoscibile
è il Triplice ponte, che introduce al
centro storico attraversando il fiume. |
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La Ljiubljanica
Elemento oggi più che altro decorativo,
la Ljiubljanica ha avuto nella storia
della città una rilevanza economica
fondamentale, direttrice di traffici
importanti provenienti dall'area
mediterranea e diretta a sud, transitata
da navi che arrivavano a portare quasi
trecento tonnellate di merci. Fino alla
metà del 1800, quando lo sviluppo delle
strade e poi delle prime ferrovie ne
sancirono il declino (l'inaugurazione
della Vienna -Trieste ne rappresentò
l'epitaffio), il lungo fiume Breg fu il
centro di un vita commerciale molto
intensa, che diede da vivere a mercanti
e barcaioli, traghettatori e facchini,
ai quali si deve in particolare la fama
di Lubiana come città delle mille
osterie e del bicchiere di vino a
portata di mano.
Una tradizione popolana oggi nobilitata
da iniziative di notevole spessore
economico (ad aprile si tiene la fiera
internazionale del vino e della
viticultura), ma anche culturale e
d'elite: Lubiana si è vista infatti
insignire del titolo di "città della
vite e del vino", collocandosi tra i
quattro centri europei più importanti
per questo genere che mescola interessi
concreti e fantasie millenarie.
Tradizioni recuperate, spesso
ricostruite, sempre valorizzate
dall'attivissimo Centro Informazioni
Turistiche (tel. 00386.01.3061215 -
tic@ljubljana-tourism.si
-
www.ljubljana-tourism.si ), il quale
non manca di segnalare tutte le mille
attività culturali di una città con un
cartellone di eventi degno di una grande
metropoli.
Antichi oggetti sulla riva del fiume
Chi capita a Lubiana la domenica mattina
non può fare a meno di passare per
Piazza Preseren, quella dei Tre Ponti, e
non può quindi evitare di finire al
mercatino delle pulci o
dell'antiquariato, a seconda dei punti
di vista. Pur essendo di nascita
recente, si tratta di uno degli angoli
più caratteristici della Lubiana
postsocialista, dove una sessantina di
espositori esibiscono oggetti di ogni
tipo e dove non è impossibile pescare il
pezzo giusto. Questo è il posto adatto
per cercare le cose più diverse per
epoca e provenienza: porcellane viennesi
di fine '800, arredi sacri antichi
(acquasantiere, crocefissi, icone),
orologi svizzeri di fine secolo,
portasigarette degli anni '30, collane,
bracciali e spille in ambra della metà
dell'800 provenienti dal Baltico, libri,
divise militari, medaglie e distintivi
dell’Est europeo, lino e cotone lavorato
a mano. I prezzi variano e, come usa in
questi casi, la prima offerta non è mai
quella che conta e, comunque,
intendersene un po’ è sempre la migliore
garanzia. |
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Informazioni Utili
Come si arriva - In auto: Autostrada A4 Venezia-Trieste; dopo il confine di
Stato di Se zana, altri 100 km circa di
autostrada fino a Lubiana.
Documenti - Per la Slovenia è
sufficiente la carta d'identità. Per le
vetture occorre l'assicurazione
internazionale (carta verde)
Dove dormire - Grand Hotel Union: è uno
dei migliori alberghi della città,
situato in posizione centrale, in un
palazzo d'epoca e con un prestigioso
caffè in stile viennese all'interno.
Indirizzo: Miklosiceva,1 – Tel.
00386.1.3081270 -
www.gh-union.si -
Prezzi a partire da € 180.
Dove mangiare - PRI VITESU è un
ristorante storico in un palazzo
medievale che si affaccia sulla
Ljubljanica. La cucina è eccellente e i
prezzi variano molto dai piatti del
giorno a quelli alla carta. Indirizzo:
Breg 20 -Tel. 4266058. Prezzi:da € 8 a
pranzo a € 20 la sera.
GOSTILNA AS è un ristorante ospitato in
un palazzo storico con il soffitto a
volta. Raffinata cucina lubianese con
specialità slovene e mitteleuropee. I
vini sono ottimi. Indirizzo: Copova 5
(entrata da Knafjlev prehod) - Tel.
4258822. Prezzi da € 40.
Informazioni: A Lubiana: Ljubljana
Tourist Information Centre (TIC),
Stritarjeva, Tel. 00386.1.3061215 -
www.ljubljana-tourism.si -
In Italia: Ufficio Turismo sloveno -
Tel. 02. 29511187 -
slovenia@tin.it -
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