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Istanbul: la Capitale del Bosforo

Testo di Fiorenzo Barzaghi

 

E' la città dei sogni di ogni viaggiatore, quasi una meta immaginaria, che ogni volta si manifesta con la magia delle sua doppia anima, e delle sue molte facce. Per questo Istanbul non cessa mai di ammaliare il visitatore che le si avvicina con gli occhi del bimbo che non ha perso il desiderio di meravigliarsi. Innanzitutto per l'atmosfera che si coglie in questa città come nessun'altra in bilico tra Europa e Asia, tra il desiderio dell'efficienza organizzativa dell'Occidente e quella dell'"aurea indolenza" individuale dell'Oriente. Qui il contrasto tra due mondi e due modi di vivere, non è soltanto quello evidente tra la tecnologia avanzata e ordinata di una banca e la caotica e lenta attività di un gran bazar. E' un contrasto tra presente e passato che si confrontano quotidianamente: il futuro del rampante brocher, che in traghetto si sposta da una parta all'altra della città con il computer portatile sulle ginocchia; il passato rappresentato dall'antico
bazar dove c'è di tutto e di più, anticipazione orientale delle moderne città mercato. Ma Istanbul e la Turchia in generale hanno molto da offrire al turista: dalla cultura, ai monumenti, al territorio, alla ricerca del colore, alla gastronomia, alla religione. Un tramonto sul Bosforo, o la luna in mezzo ai minareti della moschea del Solimano già giustificano un viaggio, peraltro anche breve: circa tre ore di aereo e si arriva al modernissimo aeroporto di Istanbul già Bizanzio, già Costantinopoli. A proposito: il nome attuale lo si fa risalire attorno all'anno mille, quando i turchi arrivano in queste terre dalle steppe e chiedono, in un greco spprossimativo, qualcosa che suona più o meno così: "es istan pol?", dov'è la città.

 

La città delle moschee

Attualmente Istanbul conta 1500 moschee, 37 chiese cristiane, 10 sinagoghe. "La nostra gente è tollerante, non si fanno discriminazioni, tanto meno per la fede religiosa", assicura l'efficiente guida locale. E c'è da crederci. La conferma arriva anche dai religiosi cattolici che non lamentano certo discriminazioni. Il fatto stesso che lo scontro politico occidentali-musulmani in atto, non si propaghi anche alla cultura e alla religione è già un buon segno. Così le chiese cristiane possono tranquillamente issare i loro simboli senza che qualche testa calda si adombri. Del resto la Turchia è da mezzo secolo uno Stato fortemente laico, dove la religione islamica, pur avendo consensi al 90 per cento, non la fa da padrona. Così c'è chi visita la Turchia, andando di moschea in moschea, di monumento in monumento, e c'è chi - indisturbato - fa tappa di chiesa in chiesa. Comunque sia, per chi arriva a Istanbul, le moschee centrali (Blu, Solimano e Santa Sofia) sono una tappa d'obbligo. Così pure la cisterna sotterranea, assai ben descritta nella sua nell'ultimo romanzo di Umberto Eco, Baudolino. E poi la Torre dei Genovesi sulla collina di Galata che dà il nome al club sportivo nato lì e che si manifesta in prevalenza con la squadra di calcio Galatasaray. Un piccolo consiglio, per avviare la conversazione con i turchi basta intendersene almeno un poco di calcio; sono tutti grandi esperti, un po' come noi: un popolo di commissari tecnici.
 

In battello sul Bosforo

Inevitabile, ma anche molto piacevole, è la gita in battello sul Bosforo, nel Corno d'oro, quella specie di fiordo alla turca, nel quale qualcuno ancora oggi dice di vedervi riflessi d'oro. Una tra le tante leggende (?) sull'origine del nome racconta che gli abitanti del luogo, per non farsi depredare da un'orda di invasori, abbiano gettato tutti gli ori posseduti nel braccio di mare. Da allora non sono mai più stati ripescati ed hanno assicurato all'acqua i riflessi dorati. Ma al di là di queste peraltro affascinanti storie, navigando il Corno d'oro si ha l'occasione di osservare una panoramica altrimenti invisibile della complessità urbanistica di Istanbul e al contempo di ammirare palazzi e case che hanno fatto la storia della Turchia antica e moderna. Da lontano si può osservare, nella sua immensità, la residenza dei sultani: il palazzo Topkapi. Qui sono raccolti tesori inestimabili, ciascuno di essi con una sua leggenda. Tra queste c'è quella del diamante da 86 carati, incoronato da 49 brillanti: si dice che sia stato trovato nella spazzatura. Chi lo ha ritrovato, non ha creduto alla sua autenticità. Lo ha rivenduto a un accorto mercante che lo ha ripagato con tre cucchiai.

 

 

Informazioni Utili

Per telefonare: dalla Turchia in Italia comporre il prefisso 0039 seguito dal prefisso della città desiderata senza lo zero e quindi dal numero telefonico dell'abbonato. Dall'Italia in Turchia comporre il prefisso 0090 seguito dal prefisso della città desiderata senza lo zero e quindi dal numero telefonico dell'abbonato.
Clima: Istanbul ha una temperatura media che va dai 12° in aprile ai 23° in agosto.
Gastronomia: Significativi, da un lato l'uso dell'olio d'oliva, ingrediente base della cucina mediterranea, dall'altro la costante presenza delle spezie, caratteristica della cucina asiatica. Famosi gli antipasti (meze) di verdure ripiene di riso, pinoli e uvetta, cotte nell'olio di oliva e servite fredde. Si farciscono peperoni, foglie di vite, zucchine e pomodori. Non manca comunque la carne, soprattutto di montone ed agnello. Non a caso, i piatti turchi divenuti più popolari sono il "sis kebab", spiedini di carne di montone o agnello cucinati sulla brace, e il "donerkebab", rotolo di carne di montone messo a cuocere su uno spiedo verticale, le cui porzioni sono vendute ad ogni angolo di strada. Pesci e crostacei, spesso preparati con ripieni e verdure, è consigliabile gustarli nei paesi di mare o negli ottimi ristoranti di Istanbul. Infine i dolci: particolarmente gustosi i "baklava", fatti di pasta sfoglia e inzuppati nello sciroppo di zucchero e ripieni di noci e miele. Da non dimenticare gli ottimi vini turchi ed il "raki", bevanda alcolica nazionale al sapore di anice, il caffè turco ed il tè.
Viaggi organizzati: Brevivet è l'operatore specializzato in viaggi-pellegrinaggi. Nel catalogo 2003, la Turchia è presente con l'itinerario denominato "I viaggi di Paolo", che comprende diversi sottofiloni. La "Turchia di Paolo", partenza da Bergamo, quota di partecipazione € 930, prevede un tour di 8 giorni 7 notti con tappe a Istanbul, Ankara, Urgup, Cappadocia, Pamukkale, Efeso, Smirne; un altro itinerario, più completo, prevede la durata di 10 giorni 9 notti con una quota di partecipazione di € 1300.

Informazioni: Brevivet, Tel. 030.2895311 - 02.583901 - info@brevivet.it 

 

 

 

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