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Isole Ciclopi, un’area protetta
Testo di Paolo Rossi
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La Sicilia, separata dal resto
dell’Italia dal breve stretto di
Messina, è la maggiore e la più popolosa
isola del Mediterraneo.
Regione
prevalentemente collinare, possiede una
serie di rilievi che si snodano non
lontano dal mare per tutto il bordo
settentrionale, dando origine ad un
elemento morfologico che condiziona
tutta la rete idrografica.
Nella morfologia dell’isola, spicca per
altezza (3.323 m) e grandiosità l’Etna.
Le pianure sono ristrette a brevi tratti
lungo il litorale, l’unica relativamente
ampia è la piana di Catania, di origine
alluvionale: ed è questa “fetta” di
Sicilia che desidero far conoscere.
Solcata dal Simeto, la Piana di Catania
presenta ai margini un fitto intreccio
di paesaggi agricoli, industriali e
turistici. A nord è dominata dalla
formidabile massa montuosa dell’Etna ed
è solcata, oltre che dal Simeto anche
dall’Alcantara; entrambi finiscono nel
Mar Ionio.
Infinite sono le mete, fra Catania e
Taormina, che un turismo attento può
cogliere. Oltre i classici interessi
archeologici e balneari, l’Etna
rappresenta sicuramente una delle
maggiori attrattive, ben accompagnata da
località di mare e di storia senza pari.
In questo contesto una “nicchia”
veramente interessante è rappresentata
da Acicastello e le Isole Ciclopi.
Acicastello è un paesino situato sulla
costa, dominato da un castello Normanno
che si eleva su rocce di origine
vulcanica, all’interno del quale è
ospitato il Museo Civico. Colonizzato
dai greci prima e poi dai romani,
conserva innumerevoli vestigia di valore
storico e culturale, tra cui il
castello, riedificato su precedenti
fortificazioni poste a guardia dello
Stretto di Messina, e numerosi reperti
conservati nel Museo che attestano
l’antica frequentazione.
Distrutto e riedificato sotto il dominio
arabo, è tra il 1071 ed il 1081,
nell’ambito della conquista normanna da
parte di Roberto il Guiscardo e Ruggero
d’Altavilla, che si materializza
l’imponente costruzione di cui ancora
oggi si possono visitare le antiche
strutture. Numerose e successive
vicessitudini coinvolsero la fortezza
dal Medio Evo ai giorni nostri. Oggi
ospita diverse iniziative culturali e va
assumendo sempre più la fisionomia ed il
ruolo che si addicono ad un monumento
storico ed architettonico di tale
importanza. |
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Un insieme di Isole e Scogli
Le isole Ciclopi, situate di fronte al
centro abitato di Acitrezza, sono il
risultato di un intensa attività
eruttiva sottomarina che tuttora è in
atto e comprendono l’isola Lachea e
numerosi altri scogli di varie
dimensioni: il Faraglione grande, il
Faraglione piccolo e gli “scogghi” (do
zu Janu, da longa, a petrudda). Attorno
ad essi è stata recentemente istituita
un’area protetta, all’interno della
quale si trova una variegata componente
faunistica che riunisce la quasi
totalità dei gruppi animali marini del
Mediterraneo. All’interno di questa
“Area”, che si suddivide in tre zone,
con rispettive norme da seguire, viene
praticata anche l’archeologia subacquea.
Consolidata è infatti l’attività dei
diving center e, grazie alla loro
qualificata presenza, gli appassionati
di subaquea possono godere la visita dei
fondali generati da una costa
particolarmente frastagliata e ricca di
anfratti, secche e piccoli canyon, dove
non mancano praterie di Posidonia
oceanica.
La parte nord dell’isola presenta
numerose e singolari buche cilindriche,
profonde anche un metro e larghe 70/80
centimetri, denominate le marmitte dei
pigmei, scavate da ciottoli fatti
ruotare vorticosamente su se stessi
dall’azione del mare.
L’isola Lachea ospita due piccoli
edifici, uno adibito a Museo e l’altro a
laboratorio marino. Molto interessante è
il complesso Immacolatella e Micio
Conti, in località San Gregorio.
Dichiarato riserva nel 1998, è un’area
costituita da grotte di origine
vulcanica e da un diffuso sistema di “casudde”,
ovvero piccoli edifici costruiti in
pietra lavica ed usati durante la
seconda guerra mondiale dai tedeschi
come rifugi. Le otto grotte laviche si
estendono nel sottosuolo per una
lunghezza complessiva di circa due
chilometri; si sono formate grazie ad un
tunnel lavico che permette alla lava di
raggiungere notevoli distanze dal punto
di emissione.All’interno delle cavità
sono presenti piccole stalattiti e
caratteristici rotoli di lava. All’ombra
delle formazioni rocciose laviche è
presente la rara Aristolochia altissima
e la Serapias vomeracea, una graziosa
orchidea, mentre sul suolo lavico
compatto si rinviene un fantastico mondo
di piccolissime piante che presentano
graziose fioriture primaverili come la
Campanula dichotoma.
L’Oasi faunistica del Simento
Altro luogo di grande interesse
paesagistico è l’oasi del Simeto. Qui si
sono compiuti notevoli sforzi per
valorizzare e salvaguardare l’enorme
patrimonio naturale dell’oasi,
caratterizzata da diversi tipi di
ambienti umidi che consentono a molte
specie animali e vegetali di poter
trovare condizioni ideali di vita. Qui
trovano rifugio uccelli nidificanti,
quali la Moretta tabaccata, il
Tarabusino, la Nicottera, il Cavaliere
d’Italia, la Folaga, il Martin pescatore
ed il Falco di palude.
Frequentatori abituali lungo la
battigia: lo Zafferano, il Corallino, la
Berta maggiore, la Beccacia di mare, la
Monachella, il Trombettiere, ecc. Gli
ambienti palustri e fluviali ospitano il
Germano reale, il Mestolone, il Codone,
l’Alzavola, il Cormorano, il Fischione e
molti altri volatili; durante la
migrazione primaverile, si può osservare
la Sgarza ciuffetto, l’Airone rosso, la
Spatola, il Falco pescatore. Dei piccoli
mammiferi il più diffuso è il Coniglio
selvatico, la Donnola, il Riccio e la
Volpe. Altra presenza particolarmente
significativa è quella della Tartaruga
di palude; sono presenti anche rettili,
quali la Testuggine d’acqua, la Biscia
del collare, il Gongilo. Particolarmente
interessanti sono le piante tipiche, sia
della zona dunale che palustre.
Netevole importanza è da attribuire
all’area protetta, legata alle
particolari condizioni ecologiche create
dalle acque fredde e lentamente fluenti
del fiume Fiumefreddo, che garantiscono
la presenza di una vegetazione acquatica
di rara bellezza caratterizzata in
special modo dalle Brasche e dai
Ranucoli a pennello, dal Papiro e Salice
bianco.
Molto interessante è anche il Parco
Fiuviale dell’Ancantara dove il
paesaggio, dalle sorgenti alla foce,
assume aspetti che mutano rapidamente.
Il paesaggio alla fonte (Monti Nebrodi)
è dominato da pascoli altomontani fra
boschi di faggio e quercia; l’acqua qui
scorre fra valli strette e ripide pareti
di nude rocce. Successivamente lo
scenario muta ed il fiume scorre fra
dolci pendii digradanti. Entrato nel
bacino vulcanico dell’Etna, riprende a
scorrere impetuoso tra gole incise
profondamente in un continuo susseguirsi
di straordinari spettacoli. Infine, tra
Giardini, Naxos e Gaggi, si estende
l’ampia zona fociale, dominio
incontrastato degli uccelli. Al ricco
prezioso mondo vegetale, fa da
contraltare quello animale: il Falco
pellegrino, il Gheppio, i Corvi
imperiali, ecc.
Questo è molto in breve un ecosistema
naturale, a ridosso di zone intensamente
abitate, che presenta attrattive di
grande valore e che bisogna visitare e
continuare a tutelare. |
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Informazioni Utili
Come si arriva - Per raggiungere la zona
delle Isole Ciclopi, si può arrivare in
aereo a Catania e da qui proseguire in
treno fino ad Aci Castello oppure in
auto lungo l’autostrada Catania-Messina.
Chi proviene in auto dal Nord Italia e
quindi arriva in Sicilia attraverso lo
Stretto di Messina, deve prendere
l’autostrada Messina-Catania. L’Etna si
raggiunge seguendo l’autostrada
Messina-Catania con uscita allo svincolo
di Acireale per La vinaio e seguendo la
strada per Monterosso, Traccastagni,
Pedara fino a Nicolosi; oppure uscita
Giarre per S.Venerina, Pisanò, Fleri,
Zafferana Etnea. Dall’Etna a Taormina è
un’ora di pullman o 20 minuti di auto.
Nei dintorni - Tra le mete più
interessanti: Giarre, Acitrezza,
Taormina, Castelmola, Forza d’Agrò, le
gole dell’Alcantera, Naxos con i ruderi
della prima colonia greca, Savoca con le
sue mummie, Fiumefreddo con le vecchie
miniere d’argento.
Per informazioni: Parco dell’Etna
–adm.parco@parcoetna.ct.it -
www.assoetna.it
www.parcoetna.ct.it – Tel. 095 821111 -
Ente gestore Riserve Naturale Integrata
Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi
(Università di Catania-C.U.T.G.A.N.A. -
cutgana@unicit.it -
ampciclopi@cutgana.it -
www.cutgana.it -
www.cutganambiente.it
Ente Gestore Oasi del Simeto -
www.provincia.ct.it - Tel.095
7308891/842 -
Azienda Provinciale Turismo Catania:
www.apt.carania.it -
apt@apt.Catania.it
Tel. 095 7306211
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