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L'oro di Brisghella
di Luciano Ferrari
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Siano operatori economici siano turisti,
sono tutti concordi: Brisighella, nel
Ravennate, ha nel suo piccolo territorio
vari giacimenti aurei e li elencano
così: la “Vena del Gesso”, gli
stabilimenti termali, una ricca cucina
tradizionale, genuini prodotti del
luogo,vini e olii DOC e DOP, l’antico
borgo fortificato con la triade dei
castelli collinari , per tacere della
laboriosità delle sue genti che tutte
queste risorse nei secoli e soprattutto
oggi difeso e potenziato con sagacia e
tenacia.
Arroccato come un’aquila sui
contrafforti carsici che nelle vicinanze
nascondono ventricoli cavernosi scavati
dalle acque come vene nel gesso, questo
piccolo centro collinare del Ravennate è
una meta affascinante per i turisti , e
una tappa d’obbligo per chi necessita di
cure termali. Ma è pure una vivida
pagina di storia medievale aperta sulle
battaglie di cui fu teatro, contesa tra
Guelfi e Ghibellini, poi soggetta al
dominio della Repubblica veneta. E’
anche un frequentatissimo di teatro di
posa per i patiti del clic fotografico o
quelli della cinepresa, nonché un
invitante, consolidato atelier per
artisti di ogni genere creativo, regione
italiana o altra nazionalità.
Notorietà internazionale
In tempo a noi più vicini, qualche
decennio fa, Brisighella è uscita
dall’anonimato facendo un grande balzo
di notorietà nella Penisola e all’estero
grazie ad alcune iniziative bene
assecondate dai civici amministratori e
suggerite da alcuni esperti di vari
settori.
Scusandoci per eventuali carenze od
omissioni involontarie, ci piace oggi
ricordare qualche nome di personaggi
chiave distintisi fra i tanti: la brava
enogastronoma milanese Stella Donati
(ideatrice e promotrice di concorsi di
cucina), il ristoratore brisighellense
Gigiolé (che nel suo albergo-ristorante
ha dato vita a molte iniziative), i
fratelli Raccani (ideatori delle grandi
Feste Medievali), il prof. Augusto
Rinaldi Ceroni (creatore con la Regione
Emilia Romagna del “Giardino delle
Erbe”, oggi di fama europea con le sue
400 specie diverse di piante aromatiche,
officinali, mediche e cosmetiche).
Stella Donati(consulente della “Star”,
ideatrice di moderne ricette e
scrittrice di decine di libri e manuali)
aveva, per molti colleghi giornalisti,
un solo difetto: essere tifosa sfegatata
del suo Milan al punto da sfidare con il
marito sia il caldo torrido sia il gelo
siberiano sugli spalti di ogni stadio
per seguire dovunque e comunque le
partite della squadra del cuore. Battute
e rimembranze a parte, fu lei a fare
conoscere alla stampa, che poi diede
risonanza alle sue valide iniziative ,
l’allora semi sconosciuta Brisighella.
Confessiamo qui una nostra colpa:
saranno stati il toponimo Brisighella
(che per una buffa assonanza ricordava
Brighella) ,e il diminutivo utilizzato
nel logo del suo “Concorso della
Padellina d’Oro”( padellina rievocava
invece tempi di magra), e la distanza
geografica che separava Milano dal
piccolo borgo medievale, fatto sta che
lasciammo passare diversi concorsi e
quindi anni prima di visitare
Brisighella. E quando ciò avvenne fu
subito amore. |
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Cicloturismo e Centri termali
Si consigliano i turisti di soffermarsi
alla Grotta di Tiberio(pare che
l’imperatore romano vi abbia trovato
sicuro rifugio) o nella Grotta della
Torraccia( sede di insediamenti
preistorici di cui rimangono tracce
certe).
A ridosso dell’abitato di Brisighella
un’altra attrazione è il Parco Carné,
un’estesa area naturalistica e nella
vicina Casola Valsenio si trova il
Giardino delle piante officinali,uno dei
più ricchi e più attrezzati, molto noto
in Europa. Piste ciclabili attrezzate
facilitano la visita di queste
attrazioni naturali .
In un fazzoletto del territorio
ravennate coesistono e sono
complementari sotto il profilo
terapeutico due dei più noti centri
termali della Penisola: le Terme di
Brisighella e le quelle di Riolo, il cui
toponimo completo oggi è Riolo Terme.
Brisighella è oggi ancor più conosciuta
per il suo complesso termale. I suoi i
moderni stabilimenti termali sono
immersi nel verde, al centro di un
grande parco di alberi secolari. Terapie
principali sono quelle applicate
soprattutto alle malattie respiratorie,
alle disfunzioni ginecologiche e alla
sordità rinogena. Altre pratiche
curative sono la kinesiterapia, e il
linfodrenaggio connettivo e terapeutico.
La cucina del territorio
Brisighella ovviamente non fa eccezione
nel ricco, variegato e abbondante
panorama enogastronomico d’Italia e in
particolare della Romagna, ma offre
alcune particolarità oltre ai genuini
prodotti del suo contado, tra i quali
predominano vini e olio di qualità. Un
tocco particolare alla gastronomia
locale lo fornisce la raccolta dei
frutti del bosco (molti passati altrove
nel dimenticatoio), largamente
utilizzati invece e valorizzati nelle
mense cittadine di Brisighella e nelle
ricette di trattorie e ristoranti locali.Altrettanto
dicasi per il largo utilizzo di una
enorme varietà di erbe aromatiche e
officinali non disponibili in altre
regioni.
La commercializzazione dei prodotti
locali più consueti( vino, olio,
liquori) e il controllo di qualità dalla
semina fin oltre la produzione sono
governati dalla Cooperativa Agricolo
Brisighellese, che gestisce un grande
spaccio in centro città e altri punti di
distribuzione esterni. Anche i turisti ,
soprattutto stranieri e in particolare
nel momento del rientro ai Patri Lari,
non mancano di fare una puntata
spendereccia in Cooperativa per fare
scorta di specialità locali. Molto
gettonati sono i vini DOCG , l’olio
sopraffino,l’aceto balsamico e
lmarmellate di frutti rari di bosco.
Le Feste Medievali
Nella piccolo borgo anche le feste,
rievocazioni storiche e sagre si fanno
alla grande, e non durano un giorno,
bensì due mesi( giugno e luglio) per le
sole manifestazioni del programma “Feste
Medioevali di Brisighella”, il cui clou
è la Festa Crudele”, con cortei di
milizie truculente e prigionieri in
vincoli .
Il curioso è che molti dei prodotti
tipici o dei frutti speciali e rari del
circondario hanno fatto in un certo
senso irruzione nei programmi di
Brisighella originando una catena di
proprie sagre o feste che scavalcano
addirittura l’autunno. Pertanto
degustazioni, spettacoli, balli, canti e
musica e allegria si protraggono nei
mesi successivi.
Citiamo pochi esempi della varietà e
fantasia di queste code goderecce: Sagra
“Le delizie del Porcello”( d’obbligo la
“P” iniziale maiuscola),”Sua Maestà il
Tartufo”, la “Sagra della Pera Volpina”.
Poi quelle del Cinghiale, della Polenta,
del Formaggio Conciato, dell’Ulivo, e –
unica al mondo - quella dei “Frutti di
Bosco Dimenticati”.
Da ciò la riesumazione o nascita di
antiche ricette, come quella del
sorbetto alle corniole, la crostata di
marmellata di sorbe, le prugne ripiene
di noce e zabaione, tra i dolci. Ma
anche il rotolo di carne di vitello al
melograno, l’arrosto di arista con
castagne e lamponi, il risotto di pere
volpine. Riesumata pure una antica
pietanza contadina, il”Migliaccio”, che
solo al profano può sembrare una
pietanza degli avanzi. Eccone la
straripante ricetta: pane raffermo
grattugiato, riso, sangue di maiale,
cioccolato, mele gialle, mele cotogne,
pere volpine e canditi. |
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Informazioni Utili
Dove dormire: Albergo Ristorante
“Gigiolé”, piazza Crducci 5, tel/fax
0546-81209, (www.gigiole.it – e-mail:
info@gigiole.it)
Dove mangiare: “Gigiolé” (vedi sopra)
” Torre Pratesi”, tel. 0546-84545
“Trattoria Strada Casale”, tel.
0546-88054
Informazioni: Provincia di Ravenna,
Assessorato Turismo,tel. 0544-54111, fax
0544-216293, E-mail
ravennaintorno@mail.provincia.ra.it
Sito:
www.racine.ra.it/ravennaintorno.
Cooperativa Agricola Brisighellese: Via
Strada 2, tel 0546-81103,
info@brisighello.net;
info@brisighello.net,
www.brisighello.net
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