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Malta d’inverno? Oh, Yes! Sir
di Luciano Ferrari
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Parafrasando molto liberamente
l’”Amleto” (laddove Polonio parla a
Cassio), diremo che “ Malta riserva più
sorprese di quanto la nostra fantasia
possa immaginare”. L’arcipelago maltese,
grazie alla sua felice collocazione a
ridosso delle coste nordafricane,
sottrae d’inverno al turista o a
qualsiasi altro visitatore occasionale
ben poco delle sue attrattive estive.
Non esagerano i Maltesi quando affermano
che le loro tre isole (appunto Malta,
Gozo e Comino) meritano a pieno titolo
un prolungato soggiorno,anche quando in
Italia si gira già da due o tre mesi con
impermeabile e cappotto .
In un lontano inverno mi capitò di
compiere, a cavallo del Natale, un
viaggio misto di lavoro e vacanza con
uno dei figli, allora dodicenne.
Bordeggiando la costa in una splendida
giornata di sole, nondimeno stupimmo nel
vedere decine di turisti nuotare in una
piccola ansa, nelle limpide acque del
mare, non in piscina riscaldata e
coperta. (Le temperature medie
dell’acqua marina nell’arcipelago
maltese, a fine anno, sono: ottobre 22°,
novembre 20°, dicembre 17°)
Questa è solo una delle tante piacevoli
sorprese. Fare vacanza e magari nuotare
nel Mediterraneo a Malta d’inverno,
dunque? “Oh, Yes! Sir” risponderebbe in
perfetto inglese un residente. “Studiate
l’inglese al sole” non è soltanto uno
slogan , è un’altra reale e apprezzata
opzione dell’isola. Malta ne ha fatto un
cespite in buona valuta straniera: conta
più 30 scuole e istituti di inglese
sotto l’egida del Ministero
dell’Educazione. Offrono in tutte le
stagioni corsi di lingua per turisti e
manager, con lezioni anche
personalizzate, nel più puro inglese che
la corona di Sua Maestà Britannica ha
lasciato in retaggio dopo 164 anni di
occupazione dell’arcipelago (l’idioma
britannico è tuttora lingua ufficiale a
parità con il maltese) .
La terza sorpresa proviene
dall’enogastronomia isolana.
Accantonata, eccezion fatta per alcuni
ristoranti di grandi alberghi, la
cosiddetta e anonima cucina
internazionale, tanto cara un tempo alle
clientele turistiche dell’Europa
continentale e più in generale
anglosassone, oggi l’isola può offrire
due filoni di autentica cucina nazionale
in ottimi ristoranti e buone trattorie.
Le specialità locali sono il frutto di
tradizionali culture della tavola e del
territorio affermatesi ed affinatesi con
i contributi delle varie dominazioni
succedutesi nei millenni e nei secoli.
(Malta fu appetitoso dominio dei Fenici,
Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi,
Normanni, Angioini, Aragonesi e
Inglesi). Il risultato è una ottima
consolidata cucina mediterranea in cui
dominano il pescato ed i prodotti della
terra. Sono prevalenti e distinguibili
due filoni originari: la cucina
d’origine moresca e quella siciliana.
Questa duplice tipicità e identità -
amano ripetere a La Valletta - é
sopravvissuta e si é definitivamente
affermata nelle alterne vicende
nazionali grazie ai segreti del focolare
della nonna. Sono tuttora le nonne le
più attente custodi della cucina
maltese, intransigenti vestali le cui
ricette, passate di madre in figlia,
sono poi state acquisite dalla
ristorazione pubblica a beneficio
soprattutto dei forestieri.
Oggi una moltitudine di ristoranti e
trattorie punteggia il lungomare della
capitale, tra il quartiere di Sliema e
St.Julian'. Le loro terrazze vista mare
dominano il porto di Marsamxett e la
baia di Spinola. Altre suggestive
trattorie sono nel cortile o nel patio
di vecchie abitazioni restaurate, sotto
freschi berceau, che oltre la frescura
suggeriscono al commensale la sensazione
di trovarsi in campagna. |
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La millenaria magia delle pietre
Prima di trattare più in dettaglio
questo basilare tema, citiamo alcune
altre sorprese che le bellissime isole
mediterranee, Le tre Sorelle maltesi,
riservano a chi vi sbarca la prima volta
e ne approfondisce la scoperta. Una di
queste è la cosiddetta Millenaria magìa
delle pietre, una denominazione che ci
riporta a civiltà vissute 7 millenni fa,
5 millenni prima di Cristo e perfino uno
prima del megalito di Stonehenghe.
Le Tre Sorelle ospitano uno dei massimi
giacimenti archeologici del mondo. I
suoi giganteschi ipogei, templi e
sacrari megalitici sono patrimonio
storico dell’Unesco, cioè un bene
universale. Sono assimilabili ad una
grande Università della pietra che
tuttora custodisce, in alcuni dei suoi
impressionanti siti, un insoluto enigma
delle prime civiltà ma pure confermano,
grazie ad alcuni ritrovamenti di
millenari reperti, che Malta, Gozo e
Comino, prima di diventare isole, erano
unite alla Sicilia da un istmo
cancellato poi dopo l’era glaciale.
Citiamo i principali siti preistorici da
visitare: la Grotta di Ghar Dalam (con
ossa di ippopotamo e di elefanti nani),
gli spettacolari Templi di Hagar Qim
fronte mare (fatti di enormi pietre
dorate), i quattro Templi di Tarxien e
quelli di di Mnajdra, l’incredibile
Ipogeo di Hal Saflieni (un tempio
troglodita scavato fino a 100 metri
sotto il livello del suolo).
Sono tutte costruzioni e opere di
lontanissimi antenati umani (per
grandezza i templi si direbbero opera di
Ciclopi), siti che hanno fornito di
millenari documenti i ricchi musei di
Malta, che pure vale la pena di
visitare. Le raccolte civiche
comprendono suppellettili, manufatti,
ceramiche, gioielli e altri oggetti che
dai primi insediamenti abitativi
arrivano a testimoniare le varie civiltà
succedutesi millenni dopo, fino al
periodo storico, con reperti punici e
romani, e perfino post-cristiani, come
testimoniano le catacombe affrescate del
II° e IV° secolo dell’era volgare. In
questo patrimonio preistorico figurano
anche le celeberrime Venere di Malta e
la Dea Addormentata, piccole sculture
dalle forme arrotondate.
Di sorpresa in sorpresa, eccoci in
visita al Casinò di Venezia. Proprio
così. Gli assidui frequentatori delle
case da gioco, specie quelli del
Meridione d’Italia, trovano il tavolo
verde e un’atmosfera veneziana proprio a
Malta, nel Captain’s Palace. Nessun
plagio: l’antico edificio originale è in
puro stile veneziano, si specchia
anch’esso nella laguna dello storico
quartiere di Vittoriosa e, oltre che di
sontuosi saloni (la Sala Reale, la
Camera d’Oro e quella del Camino), è
dotato di un lussuoso ristorante
chiamato “Il Bucintoro”.
Tornando all’enogastronomia, quali
specialità può gustare l’ospite
straniero dopo avere compiuto una lunga
visita ai possenti bastioni difensivi di
La Valletta, costruiti all’epoca dei
difensori del Santo Sepolcro, i
Cavalieri di Malta, e nel dedalo di
viuzze della città vecchia?
Un piatto tipico è il coniglio all’aglio
e vino, forse il più tradizionale
dell’isola. Fratelli e sorelle, con i
figli al seguito, rioccupavano nei
giorni di festa la casa materna che
ricordava la loro infanzia e la nutrice
immancabilmente gli serviva anche il
Fenek, appunto il coniglio. Oppure i
Bragjoli (fagottini di uova sminuzzare,
trito, mollica di pane e prezzemolo
chiusi da sottili fette di manzo).
Tra le pietanze a base di carne si
trovano il Timpana (un pasticcio di
maccheroni con carne, cipolla, sugo,
uova e formaggio) e il Tal Fenec
(tortino farcito con carne di maiale e
coniglio, piselli, pomodori e spezie).
Sotto il pittoresco nome di Minestra
della Vedova si serve anche un
minestrone di verdura particolare perché
contiene anche uva.
Tra le preparazioni a base di pesce,
spicca la Torta Lampuchi (un fagotto di
pasta frolla dal ripieno ricchissimo:
filetti di orata, spinaci, cavolfiori,
castagne e uva sultanina). Una
specialità di Gozo è la Torta di Zucca
(una specie di timballo di pasta
croccante con zucca, riso e basilico
fresco). Le massaie utilizzano la
sfoglia per mettervi tutto quanto mare e
terra stagionalmente offrono: carne,
pesce, riso e pasta, formaggio e
verdure. Retaggio del filone moresco
sono i Pastizzi (a metà strada tra la
crocchetta e il bigné (sono a forma di
nave, con ripieno di ricotta e uovo). Ma
i ristoranti e le trattorie familiari
offrono anche pastizzi più grandi con
ripieno di carne e acciughe. In fatto di
pesce non c’è che l’imbarazzo della
scelta. Consigliabili sono seppie e
calamari farciti (con salsa piccante di
pomodoro o altri triti) e il polpo.
Caldi di forno, le trattorie maltesi
offrono polli farciti arrosto con
patate, cipolle ed erbe varie. Un piatto
millenario che risale ai Fenici è il
Ross fil Forn, una specialità di riso
reso croccante dalla cottura finale nel
forno.
Del filone siciliano, il nome stesso lo
dice, è certamente la Kapunata (peperoni
verdi, melanzane, pomodoro, aglio)
abituale contorno del pesce alla griglia
) e, tra i dolci, i Kannoli (cannoli).
Anche le pietanze più semplici godono a
Malta di un condimento speciale:
l’atmosfera rilassata e calda dei
cortili fioriti a patio nei locali a
conduzione familiare e gli scorci
panoramici delle trattorie che danno sul
mare. Dove si può pranzare all’aperto,
auspice una giornata di sole, anche
d’inverno tra una lezione e l’altra di
managerial english. |
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Informazioni Utili
Consigli e utilità
Come arrivare: in aereo, con voli
Alitalia e Air Malta da Roma e Milano
(ore 1,30).
In nave: con Virtu Ferries, da Pozzallo
(h.1,30) e da Catania (h.3); possibile
auto al seguito.
Con Grimaldi Ferries, da Salerno (h.20);
possibile auto al seguito.
Data da ricordare: l’8 settembre si
festeggia Nostra Signora della Vittoria,
per ricordare la fine dell’assedio turco
del 1565, con una regata storica sul
Grand Harbour.
Operatori turistici: King Holidays,
Mediterraneo, Settenari, Orizzonti
(Cataloghi in tutte le agenzie di
viaggi).
Per informazioni - Turismo di Malta:
Tel. 02.867.376/867 –
E-mail: info@malta.it -
www.malta.it
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